Al netto delle possibili querele minacciate dall’interessato, l’aspra polemica tra la sezione fondana dell’Anpi e il candidato a sindaco di Fondi per Fratelli d’Italia, l’avvocato Giulio Mastrobattista, in sostanza accusato di apologia del fascismo per un braccio teso ‘galeotto’ durante un comizio, sembra avviata a spegnersi.
Dopo il botta e risposta senza esclusione di colpi tra l’associazione e l’aspirante primo cittadino della Piana, che si è detto indignato per le accuse, rispolverando tra le altre cose militanze e vicinanze politiche in realtà antifasciste quali Dc e Ppi, l’Anpi sembra aver sotterrato l’ascia di guerra.
“L’Anpi non sostiene e non avversa nessuna delle candidature alla elezioni comunali di Fondi, l’Anpi non è un partito politico e non fa in alcun modo campagna elettorale, l’Anpi è custode dei valori della Costituzione e della democrazia”, dice in una nuova nota stampa il presidente Marco Fiore. “Per rispondere al comunicato del dottor Mastrobattista, prendiamo atto del notevole curriculum di esperienze politiche da lui stesso esposto, prendiamo inoltre atto delle distanze prese dal dottor Mastrobattista da determinate posizioni e dal gesto fraintendibile vistosi in piazza il 5 luglio. Inoltre ci auguriamo che tali distanze rimangano coerenti per tutto il percorso della campagna elettorale sia da parte dell’avvocato Mastrobattista che da parte dei candidati nelle liste che lo sostengono”.
Ieri, peraltro, c’era stata una telefonata chiarificatrice tra Mastrobattista e Pierluigi De Filippis, associato di punta dell’Anpi nonché figlio di Angelo, al quale è intitolata la sezione del sodalizio: “Sono cresciuto a casa loro”, spiega l’avvocato. “Non abbiamo nemmeno avuto bisogno di parlare. Entrambi ci siamo lasciati andare ad un pianto per quanto accaduto”.