Danno erariale, condannato l’ex sindaco Sergio Mancini

Sergio Mancini

Chiede un contributo regionale, lo ottiene, ci rinuncia e poi prova a tornare indietro annullando l’atto di rinuncia, ma finisce per perdere tutto e pagare anche una sanzione.

Sono passati cinque anni da quando il Comune di Norma ha dovuto dire addio ai 736mila euro concessi all’ente locale dalla Regione Lazio e dalle infuocate polemiche politiche che ne sono seguite.


E ora per l’allora sindaco Sergio Mancini è arrivata la condanna della Corte dei Conti.

La vicenda riguarda la cosiddetta “scuola del gusto” che doveva nascere presso l’hotel Villa del cardinale.

Un’iniziativa del Comune e della Comunità Montana, volta a promuovere la cucina a base di prodotti locali.

Per realizzare quel progetto serviva oltre un milione di euro e nel 2013 il Comune di Norma aveva ottenuto dalla Regione un contributo di 735.971 euro.

C’erano già due progetti esecutivi e sempre la Regione aveva dato all’ente locale anche un acconto pari alla metà del contributo.

Tutto insomma sembrava procedere per il meglio.

Poi però sono arrivati una serie di problemi con la Villa del cardinale e il sindaco, sostenendo che la dependance dell’albergo destinata alla scuola era stata invece utilizzata come struttura di accoglienza per i cittadini stranieri, il 12 maggio 2015 aveva inviato una lettera agli uffici regionali con cui rinunciava al denaro concesso.

Un fulmine a ciel sereno.

Lo stesso primo cittadino, che aveva deciso di abbandonare quella somma senza chiedere magari una proroga e una variante al progetto iniziale, aveva però poi continuato a cercare un’altra sede per la scuola.

E pensando che potesse andar bene un altro edificio di proprietà comunale, il 6 agosto sempre del 2015 Mancini erano tornato a scrivere alla Regione, dicendo che voleva annullare la precedente rinuncia e mantenere così il contributo.

Ma niente da fare.

Addio ai 736mila euro, acconto da restituire e pure una sanzione pari al 10% dell’acconto che la Regione aveva versato.

Un brutto colpo per il Comune.

Secondo gli inquirenti contabili un danno da 84mila euro, considerando la sanzione e i compensi ai professionisti per i progetti esecutivi.

Alla fine però Mancini è stato ritenuto responsabile soltanto della sanzione e la Corte dei Conti lo ha condannato: dovrà risarcire all’ente che ha amministrato 37mila euro.