Ancora un proscioglimento per il sarto di Scauri, Claudio Festa: cinque processi nei suoi confronti, altrettante assoluzioni. “Una sorta di marchio di fabbrica”, sottolinea il suo legale.
L’ultima assoluzione è arrivata giovedì mattina dal Tribunale di Cassino, giudice Gaetano La Milza, con Festa che era chiamato a rispondere della ricettazione di un telefono cellulare risultato rubato nel 2016.
Anche questa volta la tesi avanzata dalla Procura è naufragata davanti alle contestazioni della difesa, rappresentata come già in passato dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che ha dimostrato come il rinvenimento da parte dei carabinieri del cellulare in questione fosse stato solo “occasionale e incolpevole”.
“Lo stesso infatti non sapeva che quell’apparato risultato rubato fosse stato rinvenuto sul lungomare di Scauri da suoi familiari, inserendovi la sua scheda cellulare in assoluta buona fede”, afferma Cardillo Cupo a margine dell’udienza.
E così dopo i tre arresti per droga da parte della Polizia e dei Carabinieri e le tre susseguenti assoluzioni, una arrivata in Cassazione, e dopo la quarta assoluzione ottenuta due anni fa dal Tribunale di Latina, dove la difesa dimostrò l’insussistenza delle accuse di violenza e resistenza a pubblica ufficiale mossa dagli agenti del Commissariato di Formia, ecco arrivare oggi anche l’assoluzione dal reato di ricettazione.
Ovvia, la soddisfazione espressa dal difensore. Con il difensore che ha commentato la posizione del Festa come quella di “un bravo ragazzo, solo un po’ sfortunato, a cui la Giustizia ha però sempre restituito la giusta dignità”.