Da diversi anni a questa parte, si sente parlare sempre più spesso di cannabis light. Regolamentata dalla Legge 242/2016, che consente commercializzazione e acquisto a patto che i livelli di THC siano compresi tra lo 0,2 e lo 0,6%, questa pianta è caratterizzata da numerosi principi attivi. Uno di questi è il CBD, da tempo al centro dell’attenzione scientifica mondiale. Nelle prossime righe, abbiamo riassunto alcune delle sue principali caratteristiche.
Cannabidiolo: ecco cosa sapere
Il CBD, detto anche cannabidiolo, è uno dei cannabinoidi della pianta di cannabis. Quando lo si chiama in causa, si sottolinea molto spesso la sua differenza rispetto al THC, facendo leva sul fatto che, nel caso del CBD, non si può parlare di effetti psicoattivi. Alla luce di ciò, la cannabis light regolamentata dal testo normativo sopra ricordato non può essere considerata una sostanza stupefacente.
Anzi, per essere precisi, è bene ricordare che il CBD può aiutare a contrastare gli effetti psicoattivi del THC. Proseguendo con gli aspetti positivi del CBD, è importante rammentare il fatto che non provoca nessun effetto collaterale noto. Nonostante questo, prima di iniziare ad assumerlo è consigliabile, per scrupolo, chiedere consiglio al proprio medico di fiducia.
A questo punto, è naturale farsi domande sull’azione del CBD sul sistema nervoso umano. La prima cosa da dire per capire meglio la situazione è che questa parte del nostro organismo è caratterizzata dalla presenza di numerosi recettori. Quando li si nomina, è possibile fare un paragone con il mondo della telefonia e in particolare con le antenne, la cui funzione, come tutti sanno, è quella di captare i segnali delle onde elettromagnetiche che ci consentono di comunicare.
Tra i recettori in questione è possibile citare quelli relativi al cosiddetto sistema endocannabinoide. Dove si possono trovare? Nel cervello ma anche a livello del sistema nervoso periferico. Entrando nel vivo della loro posizione nel cervello, ricordiamo che possiamo trovarli nelle aree deputate alla gestione degli stimoli percettivi e della memoria.
Sono numerosi i recettori del sistema endocannabinoide. Ne esistono però due più importanti di altri: si tratta di preciso del CB1 e CB2. Per esplicare le loro funzioni, hanno bisogno di legarsi alle molecole che vengono prodotte dal sistema endocannabinoide. Il CBD è capace di replicare il comportamento di una di queste molecole, nota con il nome di 2-arachidonoilglicerolo.
I suoi effetti concreti sul benessere sono vari. In questo novero è possibile includere la possibilità di apprezzare un blando miglioramento della sintomatologia dello stress. Attenzione: non stiamo assolutamente parlando di cambiamenti drastici in caso di situazioni patologiche, che richiedono l’intervento di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.
Dove acquistare il CBD?
Il CBD si può acquistare in diversi contesti. I principali punti di riferimento sono i numerosi grow shop presenti per le strade delle nostre città, ma anche gli e-commerce che, dal 2017 ad oggi, sono cresciuti esponenzialmente di numero (la Legge 242/2016 ha dato vita a quelli che molti chiamano la New Canapa Economy, con un giro d’affari di diverse decine di milioni di euro).
Chiedersi dove comprare il CBD è importante quando ci si informa in merito a questo cannabinoide. Lo è altrettanto soffermarsi sulle varie forme di assunzione. Tra queste è possibile citare l’olio, ideale per chi inizia da zero a conoscere il mondo della cannabis. Un altro punto di riferimento molto importante da considerare è quello relativo ai cristalli di CBD puro.
Quali sono i loro vantaggi? In primo luogo, dato l’alto livello di purezza, permettono di apprezzare al meglio i benefici del CBD (che non ha proprietà mediche). Inoltre, sono estremamente versatili per quel che concerne il consumo. Si possono infatti posizionare sotto la lingua per farli sciogliere, ma anche aggiungere ai piatti che si portano in tavola. In questo frangente, opportuno tenere presente il fatto che, se esposto ad alte temperature, il CBD perde parte delle sue proprietà.