Ex maresciallo ucciso e sciolto nell’acido, si avvicina il processo

Sul giallo della morte a Roccasecca dei Volsci dell’ex maresciallo dell’Aeronautica Militare, Arrigo Casconi, si avvicina il processo.

Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, come ordinato dal gip Giuseppe Cario, ha formulato i capi di accusa a carico di Augusto Casconi e Gaspare Caraffi, fratello e cognato della vittima, accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere.


E il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina dovrà ora fissare un’udienza in cui decidere se rinviare a giudizio i due imputati.

Quest’ultimi, difesi dagli avvocati Angelo Palmieri, Sinuhe Luccone e Angelo Pincivero, dovranno quindi decidere se farsi giudicare con rito abbreviato, dunque allo stato degli atti, o se affrontare un processo davanti alla Corte d’Assise.

L’ex maresciallo, un 62enne, alla fine di giugno del 2015, sparì da Roccasecca dei Volsci e le sue ossa vennero trovate dopo cinque giorni di ricerche su un terreno che aveva il sottufficiale nella zona.

Dalle analisi compiute dai carabinieri del Ris emerse che il cadavere era stato sciolto nell’acido.

Per i due indagati, ritenendo troppo deboli gli indizi raccolti, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano aveva chiesto l’archiviazione, ma la richiesta è stata respinta dal giudice per le indagini preliminari e si profila ora un difficilissimo processo.

Per gli inquirenti, Casconi venne ucciso dai due per “futili motivi”, relativi a contrasti sui diritti di passaggio su terreni agricoli confinanti.

I due avrebbero poi cercato con l’acido di distruggere il cadavere e cancellare così ogni traccia del delitto.