Due anni e otto mesi di reclusione. Questa la condanna inflitta dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, a Luca Mirabilio, 33enne originario di Priverno e residente ad Aprilia, sorpreso il 18 ottobre scorso dalla squadra mobile di Roma in possesso di 34,8 chili di marijuana e 540 grammi di hashish.
La metà di quanto chiesto al termine della sua requisitoria dal pm Marco Giancristofaro, che puntava a una condanna a cinque anni di carcere.
Mirabilio, difeso dall’avvocato Alessia Vita, accusato di aver coltivato, prodotto e comunque detenuto illegalmente un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, ha ottenuto le attenuanti generiche.
Il 33enne, già arrestato per vicende analoghe insieme al padre nel 2015 dalla Polizia di Albano, in un blitz a Campoleone, si trova ai domiciliari.
Ad ottobre, dopo l’arresto, dalla questura di Roma specificarono che i Falchi della Squadra Mobile avevano perquisito l’abitazione del 33enne, nella zona di via dei Giardini, “trovandovi all’interno un vero e proprio sistema di coltivazione indoor di marijuana, dai vasi per l’inseminazione alle buste contenenti quella già recisa e sistemata per presumibili cessioni a terzi”.
Venne anche specificato che “le numerosissime piantumazioni e i vasi contenenti le piante arrivate quasi a maturazione”, avevano fatto registrare “il peso impressionante di circa 34 kg di marijuana presente nella sola abitazione”, e che “ulteriori 150 piante” erano state rinvenute lungo il perimetro del giardino, “camuffate tra gli altri arbusti presenti, per un peso complessivo di oltre 40 kg di sostanza stupefacente”.
“A corredo dell’ipotesi investigativa relativa alla coltivazione e alla detenzione finalizzata allo spaccio – sostennero sempre dalla questura – il rinvenimento da parte dei poliziotti di bilance professionali e apparecchiature per il confezionamento sottovuoto, utilizzate presumibilmente per la pesatura e per il confezionamento della marijuana presente in oltre 30 buste pronte al trasporto”.