Sono trascorsi nove anni dagli arresti nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta cricca di Ponza, che portò la Procura di Latina a ipotizzare la costituzione di un’associazione per delinquere all’ombra dell’ente isolano, con una serie di appalti assegnati in modo illecito sempre alle stesse ditte. Tra gli arrestati ci fu anche l’imprenditore romano Pietro Iozzi.
Mentre il processo per quelle vicende va da tempo avanti a rilento e larga parte dei reati sono caduti in prescrizione, Iozzi con un ricorso al Tar di Latina ha ottenuto ora la condanna dello stesso Comune di Ponza a pagargli oltre 15mila euro.
Nel 2010, un anno prima del blitz dei carabinieri, l’imprenditore ottenne un decreto ingiuntivo da parte del Tribunale di Latina per delle somme che reclamava dall’ente locale.
Un decreto mai opposto dal Comune, che nel corso del tempo ha pagato solo parte delle somme oggetto del credito vantato da Iozzi.
Quest’ultimo ha quindi fatto ricorso al Tar chiedendo che venisse fatto rispettare integralmente il decreto ingiuntivo e i giudici amministrativi hanno condannato l’ente, che non si è costituito nel giudizio, a pagare le somme ancora dovute all’imprenditore entro 30 giorni, oltre alle penalità di mora.
In caso contrario provvederà il Direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Latina, nella veste di commissario ad acta.
Il Comune è stato inoltre condannato a pagare le spese di giudizio e copia della sentenza è stata inviata alla Corte dei Conti “per le valutazioni di competenza in ordine a eventuali profili di responsabilità amministrativa dei funzionari dell’Amministrazione”.