Ha concesso l’amicizia su Facebook a tre pregiudicati ed è finita con una sanzione disciplinare.
Inutile il ricorso al Tar per una poliziotta della questura di Latina.
I giudici amministrativi hanno avallato la decisione presa lo scorso anno dal questore e confermato per la ricorrente il provvedimento impugnato.
La poliziotta, al termine di indagini disciplinari, si è trovata con un richiamo scritto. Una grana bella e buona.
Il questore le ha contestato di avere dato la propria “amicizia” su Facebook a tre noti pregiudicati. Un comportamento considerato inopportuno.
La poliziotta ha impugnato quel provvedimento, ma ora il Tar lo ha confermato, rigettando il ricorso.
I giudici amministrativi hanno specificato che, “ancorché nel paradigma del social il concetto di amicizia è alquanto differente dal concetto comune, non indicando una relazione stretta ma la sola volontà di seguire il profilo telematico di un soggetto determinato, è tuttavia di elementare evidenza il nocumento all’immagine e al prestigio del Corpo procurato dall’inserimento di un funzionario di Polizia nel novero dei follower dei profili di soggetti pregiudicati in facebook, un social seguito da oltre trenta milioni di utenti”.
Per il Tar la ricorrente, “in qualità di funzionario di Polizia”, “aveva le conoscenze e gli strumenti adatti per identificare i pregiudizi penali delle persone cui ha inteso dare “amicizia” su Facebook”.
E dunque “non ha agito con la diligenza e la prudenza necessaria ai suoi doveri”.
Possibile cancellare quella sanzione? Secondo i giudici amministrativi “solo a seguito di riabilitazione nei tempi e alle condizioni” previste dalle norme.