Coronavirus in Italia, i nuovi dati sulle regioni

Ermete Labbadia, laureato in economia e commercio ma appassionato e con una tesi in statistica, continua ad accompagnare in esclusiva h24notizie.com nella lettura dei dati del contagio dell’emergenza Covid-19.

Notizie incoraggianti in Italia anche dopo i dati comunicati il 31 maggio: 355 i nuovi positivi (416 nella giornata precedente). Continua a scendere velocemente il numero degli attualmente positivi in Italia: 42075 (-1616 rispetto al giorno precedente). In calo per il 56° giorno consecutivo il numero delle persone che occupa le terapie intensive: 435  (450 il giorno precedente: – 3,33%). Scende ancora  il numero dei pazienti contemporaneamente ricoverati negli ospedali : 6387  (- 293  rispetto al giorno precedente: -4,39%). Nella tabella troviamo nella prima colonna i casi accertati da inizio epidemia. Nella seconda colonna della Tabella  i nuovi casi positivi accertati ieri. Solo tre regioni, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna fanno registrare più di 13 casi.


 

Le due colonne successive ci indicano la media giornaliera dei casi calcolata nelle ultime due settimane, cioè dal 18 al 24 maggio e dal 25 al 31 maggio. L’ultima colonna ci indica il rapporto tra questi due valori: quindi dove il numero è superiore ad 1 vuol dire che la media dell’ultima settimana è maggiore e quindi la situazione è peggiore. Non ci sono al momento regioni italiane con  un rapporto che possa destare elementi di preoccupazione. L’Italia ha una media settimanale di casi  di 451,57: come avevamo previsto qualche giorno fa, ha raggiunto la Germania, che in questa settimana ha avuto una media di casi accertati di 440,29.   Il rapporto positivi/tamponi in Italia è uno dei migliori di sempre: 0,656%. Anche quello della Lombardia è uno dei migliori registrati  dalla regione: 1,69%.

 

Scendono in Lombardia sia  il numero dei ricoverati  (-176) e sia quello delle terapie intensive: 170 (-2). L’indice Rt, dopo i dati comunicati il  31  maggio,  resta stabile sia per l’Italia 0,60  e sia per la Lombardia: 0,74. Nella Fase 2 stabilita dalla Grecia, dal 15 giugno al 30 giugno, “se un  viaggio aereo è stato effettuato da uno degli aeroporti dell’elenco delle aree colpite, i passeggeri verranno sottoposti a test all’arrivo ed è richiesto il soggiorno di una notte in un albergo designato in attesa dei risultati. Se il test è negativo, il passeggero si dovrà mettere in auto quarantena per sette giorni. Se il test è positivo, viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni”.

 

Nella “lista nera” il Belgio intero, l’area di Parigi in Francia, buona parte dell’Olanda, Lisbona in Portogallo,  Madrid in Spagna, Stoccolma in Svezia, quasi tutto il Regno Unito e 4 regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e… Veneto. Eppure il Veneto al momento non rientra certamente tra le 4 regioni peggiori in Italia: ieri ha  fatto registrare  solo 6 nuovi casi e da tempo ,come abbiamo più volte sottolineato, è una delle regioni italiane con il trend migliore.

 

Nel grafico di oggi vediamo la media giornaliera dei casi accertati calcolata nelle ultime tre settimane nel Veneto e in Grecia. Se continuasse la stessa tendenza già il 15 giugno(quando la Grecia inizierà ad adottare le misure annunciate) il Veneto avrebbe una media settimanale inferiore a quello della nazione ellenica! La decisione del Governo ellenico è dunque assurda, perché non è supportata da nessun dato numerico che possa giustificarla.