“Giustizia sospesa” la protesta dei legali pontini da Latina a Cassino

Oltre che a Latina le toghe sono pronte a manifestare anche davanti al tribunale di Cassino. Come si evince da una nota firmata da alcuni legali del sud pontino che hanno la maggior parte delle cause presso il Tribunale di Cassino:

“Abbiamo ritenuto di aderire all’iniziativa nazionale “GIUSTIZIA SOSPESA”, diretta ad esternare in tutti i Fori d’Italia, a ti-tolo personale o collettivo, il disappunto per l’attuale situazione di sostanziale immobilità delle attività connesse all’Amministrazione della Giustizia, determinata dalle disposi-zioni governative di sospensione, prima totale, poi parziale, prorogata inspiegabilmente fino al 31 luglio, con innegabili conseguenze anche sui ritmi di una –peraltro ancora in forse- ripresa ordinaria a settembre.


Si è consentita la riapertura di tutte le attività, ma non dei Tribunali, quasi fossero un cluster più pericoloso di altri. E dopo aver bloccato la Giustizia fino al 12 maggio, è stato imposto l’utilizzo del mezzo informatico senza considerare l’assenza pressochè totale di idonee strutture nei Palazzi di Giustizia, o di forme di trattazione scritta, che senza dubbio limitano il diritto di difesa. Non si è considerata, contro ogni logica, la possibilità di accessi seppur regolamentati alle aule, come si è ritenuto invece possibile in ogni altro contesto produttivo.

Il risultato è stato che sono limitatissimi, ove non vietati, gli accessi; i tempi degli adempimenti, ove non impossibili, si allungano; buona parte dei procedimenti fissati nel periodo di sospensione sono stati rinviati anche di un anno o nella migliore delle ipotesi all’autunno o a fine anno. Dobbiamo districarci in un centinaio di protocolli locali per le udienze e per gli adempimenti.  Insomma è stato di fatto impedito l’esercizio della professione e la ripresa è del tutto in forse nel se e nel quando. Noi vogliamo lavorare e possiamo lavorare, come ogni altra categoria.

Poiché tutto ciò è stato perpetrato ai danni dei diritti dell’utenza del sistema Giustizia e della nostra professione, chiediamo innanzitutto di essere non solo interpellati, ma di renderci anche parte attiva nella fase di adozione dei necessari interventi, peraltro urgenti, al fine di consentire effettivamente la “ripartenza” della Giustizia. Rivendichiamo il ruolo, assolutamente essenziale, di attori nelle decisioni che si andranno ad assumere, poiché incidono sulla nostra attività, e vogliamo es-sere protagonisti di una riprogrammazione dell’attività giudiziaria, quali portatori dell’interesse dei nostri assistiti, oltre che nostro.
Non è concepibile una Giustizia sospesa.

Intendiamo essere partecipi alle decisioni che dovessero essere assunte, affinchè si scongiuri il blocco della Giustizia anche nel malaugurato caso che si ripresentasse qualche problema sanitario.
Per questo motivo venerdì 29 maggio alle 12 in tutt’Italia ed anche a Cassino, gli Avvocati manifesteranno con un flashmob silenzioso, deponendo codici e toghe dinanzi ai Palazzi di Giustizia (a Roma dinanzi la Corte di Cassazione), affinchè anche i cittadini abbiano conoscenza della concreta situazione. Dopo-dichè inoltreremo alle Istituzioni tramite il nostro Consiglio dell’Ordine precise richieste e proposte organizzative che già abbiamo in mente, per una ripresa piena e immediata dell’attività”.