Covid-19, vacanze e viaggi: “Rimborso in denaro unica strada”

Il voucher al posto del rimborso in denaro, oltre che non condivisibile, è oggettivamente ingiusto perché non garantisce al consumatore la restituzione effettiva del servizio acquistato. Questa la posizione di Confconsumatori nel corso dell’audizione che si è svolta giovedì 21 maggio in Senato, presso la X Commissione in relazione a pacchetti turistici e titoli di viaggio.

“Infatti, nel momento in cui il turista sceglierà di utilizzare il voucher per l’acquisto di un nuovo pacchetto turistico, si potrebbe trovare di fronte ad una lievitazione dei prezzi che lo costringerebbe ad un ulteriore esborso per garantirsi un pacchetto turistico di qualità equivalente a quello annullato”, spiega l’avvocato Franco Conte, responsabile di Confconsumatori per la provincia di Latina. “Difatti, la legge di conversione n. 27/2020 non prevede e garantisce che il voucher consenta la possibilità di usufruire di un pacchetto turistico di qualità equivalente a quello acquistato.


Anche per i titoli di viaggio si pone la stessa questione perché nel momento in cui il passeggero sceglierà di utilizzare il voucher per l’acquisto di un nuovo biglietto si potrebbe trovare anche in questo caso di fronte ad una lievitazione dei prezzi, che lo costringerebbe ad un ulteriore esborso per garantirsi la stessa tratta del titolo di viaggio annullato. Ed anche in questo caso la legge nulla prevede a tutela della effettività del servizio.

Stessa sorte, sempre nel silenzio della legge, è riservata ai soggiorni perché nel momento in cui il turista sceglierà di utilizzarlo per l’acquisto di un nuovo soggiorno, si potrebbe trovare di fronte ad una lievitazione dei prezzi che lo costringerebbe ad un ulteriore esborso per garantirsi lo stesso periodo di vacanza e di qualità equivalente a quella annullata.

Tornando ai pacchetti turistici, altra questione non garantita dal voucher è la mancata previsione della possibilità per il consumatore, già disciplinata nel Codice del Turismo all’articolo 38, di poter cedere, previo preavviso dato all’organizzatore, il contratto di pacchetto turistico a una persona che soddisfa tutte le condizioni per la fruizione del servizio. Su tale aspetto nulla ha previsto la legge per una possibile estensione al voucher e tanto meno per titoli di viaggio e soggiorni dove non esiste una norma specifica come quella sopra indicata.

Per tali motivi il voucher, a prescindere dalla brevità della durata di un anno, è una soluzione del tutto ingiusta di per sé. Confconsumatori ha chiesto e continuerà a chiedere la modifica delle attuali previsioni legislative. A tal fine annuncia che a sostegno della propria posizione, ha attivato su Change.org una petizione on line finalizzata a far ottenere ai consumatori il rimborso in denaro”. A questo link,  chiunque vorrà potrà sottoscrivere la petizione e condividerla anche sui canali social.

“Non riteniamo la questione chiusa – concludono dalla Confconsumatori di Latina – e continueremo la nostra battaglia a tutela dei consumatori, purtroppo frettolosamente dimenticati da questi provvedimenti legislativi. Chiediamo ai consumatori di dare forza alla nostra battaglia, che è anche la loro battaglia, sottoscrivendo la petizione on line”.