Uccisione del coinquilino troppo rumoroso, al via l’istruttoria

Il Tribunale di Latina

Al via, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina, il processo ai due romeni accusati di aver ucciso un connazionale a calci e pugni perché faceva rumore e li disturbava mentre dormivano.

Un delitto compiuto il 4 marzo dell’anno scorso in un appartamento di via Moscarello, a Cisterna, che ha avuto come vittima Constantin Badalau e per cui sono imputati il 38enne Dan Puiu e il 19enne Madalin Bogdan, difesi dagli avvocati Angelo Palmieri e Cesare Gallinelli.


Sono stati ascoltati i primi testimoni e la mamma di uno degli imputati ha ritrattato le dichiarazioni rese alla Polizia, sostenendo che non capisce bene la lingua italiana ed era caduta in errore.

L’avvocato Palmieri ha sollevato quindi un’eccezione di incostituzionalità sulla decisione di ascoltare gli imputati in videoconferenza, sostenendo che, non ricorrendo le condizioni per cui solitamente è utilizzato tale strumento, gli stessi avessero diritto a parlare solo in aula, accanto ai loro difensori, ma l’eccezione è stata respinta.

Sentito anche il consulente medico-legale che ha compiuto gli accertamenti sulla salma della vittima, l’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 12 giugno per ultimare l’istruttoria ascoltando gli ultimi tesi.

I due imputati, secondo la pubblica accusa, avrebbero letteralmente ammazzato di botte il coinquilino, e due donne che abitavano con loro li avrebbero poi aiutati a ripulire la casa, cercando di sviare le indagini e far passare le ferite della vittima come conseguenze di una semplice caduta, un incidente domestico subito da un uomo ubriaco.

Quando il personale del 118 si recò nell’appartamento, trovando il corpo senza vita di Badalau, notò subito che lo straniero aveva una serie di ecchimosi sul volto e diede l’allarme.

In quella casa intervennero quindi gli investigatori del commissariato di Cisterna, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano aprì un’inchiesta, vennero compiute diverse intercettazioni telefoniche e ambientali, e gli attuali imputati, che avrebbero agito dopo l’ennesimo litigio notturno tra il coinquilino e la compagna e che nel frattempo si erano trasferiti a Latina, vennero arrestati.

I due tra l’altro sembra stessero cercando di fuggire all’estero, avendo contattato un autotrasportatore, anche lui romeno, chiedendogli in cambio di duecento euro un passaggio nel vano di un tir adibito al trasporto merci, con cui varcare i confini nazionali.