Attentato alla consigliera Ciolfi, il mandante voleva fare ancora peggio

Maria Grazia Ciolfi

Non voleva limitarsi all’incendio. Il mandante dell’attentato ai danni della consigliera comunale Maria Grazia Ciolfi voleva fare ancora peggio.

Voleva lasciare dei messaggi all’amministratrice per minacciare di morte lei e la sua famiglia. E non è riuscito nel proprio intento soltanto perché l’autore materiale dell’intimidazione si è spaventato e, oltre a bruciare l’Opel Grand Land X della delegata alla marina, non è andato oltre.


Particolari ancor più inquietanti quelli che emergono dagli atti d’indagine che, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Valentina Giammaria, hanno portato il gip Pierpaolo Bortone a ordinare gli arresti di Gianni Mastrostefano, 42 anni, di Latina, dipendente di un’azienda della zona e alle ultime elezioni amministrative candidato con la civica Lista Calvi, a sostegno dell’aspirante sindaco azzurro Alessandro Calvi, e di Valentino Mandrelli, 32 anni, di Velletri, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e spaccio di droga.

I carabinieri, dopo il rogo che l’11 settembre scorso ha danneggiato l’auto del marito della consigliera comunale, hanno analizzato le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza della zona e hanno riconosciuto Mandrelli, considerando anche la particolare andatura claudicante di quest’ultimo.

Il 14 ottobre il 32enne è stato quindi convocato dai militari dell’Arma in caserma a Velletri e gli investigatori hanno notato che indossava le stesse scarpe da ginnastica dell’autore dell’incendio.

Il 17 ottobre i carabinieri hanno quindi perquisito l’abitazione di Mandrelli e quest’ultimo ha alla fine consegnato loro gli abiti utilizzati la notte dell’intimidazione alla Ciolfi e ha confessato.

Il 32enne ha riferito ai militari di essere stato incaricato di bruciare l’auto da un uomo di Latina che non conosceva prima, specificando anche il modello di auto utilizzata da quest’ultimo, i luoghi dove si erano incontrati e il sopralluogo nei pressi dell’abitazione della consigliera comunale prima dell’attentato.

Mandrelli ha quindi aggiunto di aver ricevuto 250 euro per compiere l’intimidazione e che gli era stato anche ordinato di lasciare vicino al suv dell’amministratrice comunale dei fogli con scritto: “Assessore Ciolfi hai rotto il cazzo a fare lo sceriffo, pensa che hai una bella famiglia e la prossima volta nella macchina potresti stare tu nel mare”.

L’indagato ha infine precisato di non aver lasciato quei messaggi temendo di compromettersi troppo, ma ha affermato di aver saputo dal mandante dell’attentato il movente di quel gesto, relativo alla mancata autorizzazione al latinense a mettere gli ombrelloni sull’arenile antistante il proprio appezzamento di terreno sul litorale di Latina.

Sentiti alcuni testimoni, i carabinieri hanno quindi individuato Mastrostefano come mandante dell’intimidazione. E le intercettazioni telefoniche e ambientali, unite all’analisi dei tabulati telefonici, hanno fatto il resto.

Il 42enne era preoccupato dopo alcuni interrogatori delle domande poste dagli investigatori a persone a lui vicine.

Tanto che viene intercettato in auto mentre dice, dopo uno di tali faccia a faccia, riferendosi alla consigliera comunale: “Perché lei è assessore al mare, sicuramente ci sono state le voci di questa, no là se hanno chiesto hanno fatto a lei, gliè so arrivate e voci che ha rotto il cazzo, lei lo sa che ha rotto là eh. Quando so andati là, lei a fare le domande, che è successo là? E così così gli ho rotto le scatole, capito? Ecco perché spingono su sta cosa no, perché lei lo sa che ha fatto là, capito dove sta la cosa? E allora quelli spingono per cercà di capì, dice quello là”.

La Ciolfi, frequentando uno stabilimento balneare in via Valmontorio vicino alla proprietà di Mastrostefano, aveva avuto notizie da altri clienti su lavori abusivi eseguiti dal 42enne, aveva riferito della vicenda ai colleghi e la polizia locale aveva poi effettuato un controllo, facendo scattare una denuncia per abusivismo edilizio.

Mastrostefano avrebbe risposto con il fuoco.