Botte alla moglie davanti al figlio: muto davanti al giudice

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Nella mattinata di venerdì si è tenuto l’interrogatorio di garanzia a carico dell’uomo di origini indiane che lo scorso 30 aprile, ubriaco, si era reso responsabile di gravi condotte nei confronti della moglie, alla presenza del figlio di 10 anni, che terrorizzato aveva allertato il 113. Nella circostanza gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di Terracina erano intervenuti in soccorso della donna e del bambino, assicurando loro una dimora provvisoria che li preservasse da ulteriori violenze. Le successive indagini avevano consentito di raccogliere numerosi e circostanziati episodi di violenza.

Secondo quanto ricostruito, negli ultimi due anni l’uomo aveva più volte colpito la moglie con pugni e schiaffi, stringendole il collo, cacciandola di casa e sottoponendola a sofferenze, privazioni ed umiliazioni. Spesso i maltrattamenti avvenivano alla presenza del bambino con grave compromissione della serenità e dello sviluppo psicologico dello stesso che al pari della madre viveva in un clima di terrore e soggezione psicologica.


Alla luce dei fatti, essendosi palesata la pericolosità sociale dell’indagato, evidenziatasi in un crescendo di condotte violente e prevaricatrici, connotate da una preoccupante assenza di controllo, il Tribunale di Latina, condividendo le motivazioni del sostituto procuratore titolare del fascicolo, aveva disposto la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento, eseguiti dagli agenti lo scorso 11 maggio. Venerdì l’uomo, comparso davanti al giudice, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Risponde dei reati di maltrattamenti in famiglia, aggravati dall’ubriachezza abituale.