Non solo Lampedusa, in provincia di Agrigento, dove i Carabinieri hanno reso noto l’arresto di un uomo che nottetempo è stato trovato con un fucile irregolare e porto d’armi scaduto. Secondo il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio, il fenomeno della caccia di frodo in periodo primaverile quest’anno è molto più diffuso un po’ in tutte le piccole isole italiane già note per questo problema.
L’emergenza Covid, infatti, ha bloccato lo spostamento dei volontari che esercitavano, oltre che un’azione diretta di controllo e denuncia, anche uno stimolo ad intervenire per le forze dell’Ordine, fornendo segnalazioni e disponibilità a coadiuvare gli operatori preposti. Da Ischia alle isole pontine, zone che più volte fino al recentissimo passato sono state caratterizzate dalla caccia illegale e dal trappolaggio dei piccoli migratori, sembra che, senza i volontari, i bracconieri non temano i controlli né le forze dell’ordine. E quest’anno è appunto rifiorito il bracconaggio.
Ad avviso del Cabs è comunque molto positivo il fatto che a Lampedusa le persone allarmate per gli spari notturni abbiano avvisato i Carabinieri. “ Apprezziamo anche le due denunce di bracconieri realizzate dai Carabinieri forestali a Ischia e il rinvenimento di 200 cartucce pronte all’uso da parte dei Carabinieri del comando di Ponza. Purtroppo – ha riferito il CABS – sono ancora operazioni episodiche di fronte all’ illegalità. Quest’anno l’attività di repressione del bracconaggio da parte delle forze dell’ordine è stata minima. Se, nel momento in cui mancano i volontari, i bracconieri si muovono in libertà, è questo un brutto segnale per uno Stato che – ha concluso il CABS – evidentemente non riesce ancora a difendere in maniera appropriata il proprio patrimonio faunistico”.