Furto di mobili e suppellettili per centomila euro, sentenza annullata

La Corte di Cassazione

AGGIORNAMENTOAnnullata la sentenza con cui Pietro Cameli, 76 anni, di Latina, è stato condannato a quattro anni di reclusione e 900 euro di multa, con l’accusa di aver rubato mobili e suppellettili del valore di centomila euro dalla casa di una donna in Umbria, insieme al figlio Roberto e ad A.P., quest’ultimo, come sottolineato dal proprio legale, “completamente estraneo all’episodio” in quanto in data 17.04.2012 assolto dal Tribunale di Terni con sentenza 12/360 “per non aver commesso il fatto”.

Il latinense è stato condannato nel 2012 dal Tribunale di Terni e la sentenza è stata confermata nel 2017 dalla Corte d’Appello di Perugia.


Il difensore del 76enne, l’avvocato Moreno Gullì, ricorrendo in Cassazione ha però evidenziato che la notifica dell’udienza d’appello non era stata fatta né a lui né all’imputato.

La sentenza è stata così annullata dalla Suprema Corte, che ha disposto un nuovo giudizio di secondo grado.