Via Crucis: a Itri la meditazione su emergenza sanitaria

Alle ore 17 di ieri giovedì santo padre Antonio Rungi e padre Cherubino Di Feo dal terrazzo del convento dei passionisti di Itri hanno benedetto I pani e i tortani della gente e dei fedeli di Itri. Al rito di benedizione i fedeli della zona sono stati preparati con una serie di canti diffusi attraverso altoparlante proprio dal convento che si erge sulla collinetta di Itri nel cuore della città.

Il rito è stato introdotto da padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata dell’Arcidiocesi di Gaeta e vicesuperiore della comunità passionista di Itri Civita e poi proseguito con la benedizione con l’acqua santa da padre Cherubino Di Feo che ha seguito il testo del benedizionale. Ad essere presenti a questa singolare benedizione dei pani dal terrazzo del convento sono stati molti fedeli della vasta zona nord di Itri che si sono affacciati ai balconi e alle finestre con un pezzo di pane o con i tortani, tipici e tradizionali rustici del periodo di Pasqua. “Questa tradizione – ha detto padre Antonio Rungi–si rifà all’ultima cena di Gesù che benedisse il pane e lo distribìi ai discepoli perché ne mangiassero. Momento istitutivo della Santissima eucaristia e del sacerdozio”.


Padre Rungi si è auspicato parlando dai microfoni del terrazzo del convento dei passionisti “che non manchi a nessuno non solo il pane quotidiano ma soprattutto l’Eucaristia quotidiana di cui oggi sono privati i fedeli a causa dell’epidemia in atto in Italia e nel mondo”. Ed per oggi pomeriggio, venerdì santo, dopo la celebrazione della commenorazione della passione di Cristo, alle ore 17 nella Chiesa della Madonna di Loreto, che andrà in onda sul profilo facebook, si svolgerà la Via Crucis su testi di meditazione e di preghiera scritti da padre Antonio Rungi, per l’emergenza sanitaria in Italia e nel Mondo. Saranno i sei religiosi passionisti a portare la croce e a guidare il rito. Alle ore 18 appuntamento con questo momento di preghiera particolarmente sentito nella Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, fondata da San Paolo della Croce, esattamente 300 anni fa. I passionisti, infatti, celebrano quest’anno il giubileo del terzo centenario della loro nascita,in contesto di grandi limitazioni per le varie iniziative intraprese e programmate e che ora sono sospese in Italia e nelle altri parti del mondo, dove i passionisti sono presenti. Sono 62 le nazioni in cui hanno una loro casa o attività apostolica e, purtroppo, in quasi tutte queste nazioni è in fase di sviluppo la pandemia da coronavirus.

“Questo venerdì santo particolare -ha detto padre Antonio, parlando questa mattina ai religiosi della comunità di Itri – serve ai noi passionisti, secondo lo spirito di san Paolo della Croce a vivere particolarmente, nella preghiera, nella solitudine, nel silenzio e nella penitenza il mistero della passione di Cristo che è per noi anche un impegno di consacrazione specifica ad essa con la professione di uno specifico voto, quello di fare memoria della passione di Cristo oggi e in ogni parte del mondo dove ci troviamo. In questo tempo di epidemia ci è chiesto di pregare e di essere vicini a nostri fratelli e sorelle nella fede e in umanità con gesti di attenzione e di prossimità che possiamo esplicitare in tanti modi, soprattutto con gli strumenti di comunicazione sociale ed ove è possibile con l’essere vicini ai sofferenti, agli ammalati, ai moribondi e a quanti sono in necessità”. (Padre Antonio Rungi)