Condanne definitive per i quattro apriliani accusati di aver gestito nel 2009 un ampio giro di spaccio di cocaina e arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta denominata “Turn Over”.
Era il 31 maggio di dieci anni fa quando i militari dell’Arma del Nucleo operativo radiomobile di Aprilia arrestarono Francesco Falco, all’epoca ventenne e che per altre vicende già si trovava ai domiciliari, Antonio Cimmino, 26enne, Luca Garbellini, 29enne, e Stefano Kiflè, 26enne, tutti noti alle forze dell’ordine.
Per gli inquirenti i quattro avevano messo su un ricco mercato della cocaina, paragonabile a una sorta di catering, in cui ognuno di loro aveva un compito e una mansione specifica, con tanto di linea telefonica dedicata.
Un numero su cui, tra il 28 gennaio e il 18 aprile 2009, sarebbero arrivate circa 20mila telefonate degli acquirenti di sostanze stupefacenti.
E i quattro apriliani avrebbero così spacciato oltre due chili di coca, del valore di circa 540mila euro.
Un’inchiesta partita nel 2008, dopo alcune rapine ai danni di commercianti, secondo i carabinieri servite a recuperare denaro da investire poi nella droga.
Nel 2011 il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Nicola Iansiti, accolse il patteggiamento per Francesco Falco e Antonio Cimmino a tre anni e quattro mesi di reclusione, respingendo invece quello proposto per Garbellini e Kiflè.
Il 21 gennaio dell’anno scorso la Corte d’Appello di Roma ha poi rideterminato la pena per Falco e Cimmino in un anno e due mesi di reclusione e 8mila euro di multa, in continuazione con la pena applicata dal giudice di Latina.
Sempre la Corte d’Appello ha inoltre rideterminato la pena per Garbellini e Kiflè in cinque anni di reclusione e 27mila euro di multa.
I quattro hanno fatto ricorso, ma la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili, rendendo così definitive le condanne.
Accolto soltanto uno dei motivi di ricorso in favore di Falco, che potrebbe aver diritto a un ulteriore sconto di pena, su cui dovranno tornare a pronunciarsi i giudici di secondo grado.