Virus, emergenza sanitaria frutto di politica ed incompetenza: gli strali di Potere al Popolo

Potere al Popolo ha sempre sostenuto politicamente che la sanità pubblica è un valore dal quale non si può prescindere. Lo ha detto in mille modi e in mille manifestazioni, in tutt’Italia. Alla luce di quanto sta avvenendo con il contagio di questo virus, gran parte della popolazione si sta rendendo conto di essere stata male informata in tutti questi anni e che la malasanità altro non era che frutto dell’incompetenza di chi è stato messo a gestire una materia così delicata e complessa senza averne le dovute competenze.

Questo a essere ottimisti, perché in molti casi invece è evidente il sabotaggio politico che l’attuale governo e quelli precedenti hanno commesso ai danni della Sanità Pubblica ignorando, di fatto, anche l’articolo 32 della Costituzione. Gestirla come una qualsiasi Azienda di profitto, invece che come servizio sociale è stato un vero e proprio scippo fatto al popolo. Quel popolo che oggi si sta rendendo conto che il nemico non sono gli operatori sanitari, ma chi li dirige perché conniventi con quella politica che li ha messi a capo delle ASL“. Così, in una nota stampa, il coordinamento di Potere al Popolo di Latina e provincia. 


“Dal canto nostro, quale assemblea territoriale di Latina e Provincia, la chiusura dei 7 PPI avvenuta per volere della Regione di Zingaretti e del Direttore Generale della ASL pontina, Casati, è stato l’ultimo di questi atti criminali. Il 7 marzo a Cori si sarebbe dovuta tenere una tavola rotonda sul tema, organizzata dal Comitato Civico della città pontina, alla quale era stato invitato proprio il dirigente ASL che, manco a dirlo, aveva rifiutato l’invito. Troppo importante per dare retta a quattro mentecatti, che da quasi due anni si stanno sbattendo per le piazze e al TAR, per non farsi scippare anche questo servizio, preziosissimo per la vita di questa comunità e di quelle limitrofe.

Così come abbiamo fatto noi di PaP Latina che, per sostenere che la Sanità Pubblica è un diritto irrinunciabile per il popolo sancito anche dalla Costituzione, siamo andati in giro per tutta la provincia. E oggi siamo qui a puntare il dito proprio su quella politica e il dirigente ASL, che non sono stati all’altezza di gestire al meglio questa grande emergenza non prendendo immediati e necessari provvedimenti. Primi fra tutti l’assunzione di personale attraverso graduatorie, già in essere da tempo e il recupero di locali e quindi di tutte quelle strutture sanitarie che nel corso degli anni sono state chiuse e abbandonate per sostenere la politica neoliberale della sanità privata. Invece questi geni della lampada hanno pensato bene di sopperire alle assunzioni chiudendo la notte gli ex PPI oggi PAT: vietato stare male dalle 20 alle 8!

Per questo come Potere al Popolo continueremo a batterci affinché la sanità pubblica sia davvero tale e universale. Anzi, proprio dalla drammatica criticità che stiamo vivendo, crediamo debba partire una doverosa riflessione collettiva e un ripensamento complessivo sulla gestione e sulle finalità della stessa. A partire dalla convinzione che i servizi essenziali di interesse generale, debbano essere finanziati, gestiti e coordinati a livello nazionale. La delega alle regioni, lungi dal rappresentare un potenziamento del servizio, ne ha certificato e aumentato le enormi disparità qualitative e quantitative tra i diversi territori. Oltre al fatto di essere stati usati spesso e volentieri come bacini clientelari ed elettorali con tagli, sprechi e dirottamento di fondi ai privati. Per rimanere a noi e alle realtà più vicine, questo vuol dire anche riaprire e rilanciare una campagna di mobilitazione e lotte per richiedere, con forza, la riapertura degli ospedali chiusi della nostra provincia”.