Non è una quarantena, ma sì, saremo costretti a cambiare i nostri ritmi e le nostre abitudini.
Il presidente del consiglio dei ministri, insieme al ministro dell’istruzione, prima ha spiegato che dal 5 marzo al prossimo 15 marzo saranno in vigore delle norme che limiteranno l’aggregazione per fare in modo che il virus non si diffonda.
Primo atto: scuole e università chiuse, per il resto del decreto bisognerà attendere qualche ora e ne conosceremo la portata.
Girano intanto delle presunte bozze del decreto. Di sicuro ci saranno ulteriori dettagli. Quel che è certo è che sull’onda di quanto deciso dal Governo si muovono anche gli altri Enti.
La diocesi di Gaeta ad esempio a seguito delle ultime determinazioni del Governo italiano per far fronte all’emergenza legata al Coronavirus, “si stabilisce che da oggi fino al 15 marzo sono annullate tutte le iniziative di carattere diocesano; il catechismo e altre attività legate soprattutto ai ragazzi sono sospese. Si ribadiscono le attenzioni già precedentemente comunicate, cioè: svuotare le acquasantiere, distribuire la comunione sulla mano, sospendere il segno di pace, attenzioni che precedentemente erano suggerimenti, ora diventano obbligatorie. Non sono sospese le celebrazioni liturgiche parrocchiali, in caso di problematicità consultare l’Ordinario. Certamente tutto ciò rappresenta un sacrificio, ma nessuno può sottrarsi al senso di responsabilità cui si è chiamati in questo momento.”