Due etti di crack in garage, pena troppo severa per il barista

Ok allo sconto di pena per il barista Antonio Cellini, 32enne di Sonnino, trovato nel 2015 dai carabinieri con quasi due etti di crack in garage.

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato Lorenzo Magnarelli, ha annullato l’ordinanza del gip del Tribunale di Latina, con cui era stata respinta la richiesta del legale di rideterminare la pena inflitta all’imputato alla luce della nota sentenza n. 40 del 2019 della Corte Costituzionale.


Cellini è stato condannato in primo grado a otto anni di reclusione.

Visto quanto stabilito dalla Consulta, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 73, comma 1, del D.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309, nella parte in cui prevedeva la pena minima edittale della reclusione nella misura di otto anni anziché di sei anni, la Suprema Corte ha però ora stabilito l’illegittimità della pena irrogata al barista.

Ora il gip di Latina dovrà determinare nuovamente la pena alla luce dell’indicazione fornita dagli ermellini.