Operaio schiacciato da un escavatore, imprenditore a giudizio

Un prestito è costato a un imprenditore di Sabaudia l’accusa di omicidio colposo e il rinvio a giudizio.

Mirko Magrin, legale rappresentate della società Metalfer, è stato considerato infatti dagli inquirenti responsabile della morte di Mattia Monti, un operaio di 40 anni, titolare di una piccola azienda agricola di allevamento bovini, schiacciato da un escavatore finito in un canale, su strada Formicosa, il 24 maggio 2017.


Il 40enne, mentre cercava di far scendere il mezzo meccanico dal carrello utilizzato per trasportarlo, non era riuscito a controllare l’escavatore che, scivolato lateralmente, era finito nel corso d’acqua, schiacciandolo.

Tutto, secondo gli investigatori, dopo la rottura del cavo di comando dell’acceleratore a pedale, tra la cabina di guida e il vano motore.

Un incidente su un mezzo difettoso, che non aveva lasciato scampo a Monti, morto sul colpo.

Per gli inquirenti Magrin, prestando alla vittima quel mezzo, acquistato come materiale ferroso al fine della sua rottamazione e omettendo così di verificare la rispondenza dello stesso ai requisiti di sicurezza e il buono stato di conservazione, sarebbe responsabile della tragedia.

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio fatta dal pm, ha così disposto un processo per l’imputato.

La prima udienza, davanti al giudice del Tribunale di Latina, Simona Sergio, è fissata per il prossimo 1 luglio.