Era il 26 maggio scorso quando, in un appartamento di via Piave, un transessuale di 46 anni venne accoltellato alla gola e in altri organi vitali da quello che doveva essere un cliente.
Quattro fendendi micidiali. Per gli inquirenti, alla luce anche della consulenza medico-legale disposta dalla Procura, un tentato omicidio.
La squadra mobile, raccolta la richiesta di aiuto, arrestò subito Toader Clapon, 25enne di nazionalità romena, ora condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, a sette anni di reclusione.
Vennero recuperati anche il coltello utilizzato nell’aggressione e gli indumenti del 25enne sporchi di sangue.
Secondo gli inquirenti, dopo aver contattato il trans e concordato una prestazione, l’imputato si recò nell’appartamento della vittima e andò subito in bagno, per poi, una volta uscito, con un coltello da cucina in pugno accanirsi sul 46enne.
La vittima provò a fuggire sul balcone e infine svenne.
Ripresi i sensi il trans chiamò quindi il 118, facendo scattare le indagini e venne ricoverato.
Una rapina degenerata, seppure con diverse zone d’ombra. Ma nessun dubbio anche per il giudice sul tentativo di omicidio.
Tanto che la condanna è di soli due mesi inferiore a quella chiesta dal pubblico ministero.