Isole pontine dimenticate dalla Regione, le accuse della Pro Loco

Da anni nessuna forma di sostegno per il turismo a Ponza da parte della Regione Lazio e pure qualche danno. Rotti gli indugi, il presidente della Pro Loco ponzese, Emilio Apresa, ha inviato una nota durissima al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, all’assessore regionale al turismo Giovanna Puglise e al direttore regionale turismo Flaminia Santarelli. Aprea sostiene di aver appreso solo di recente dell’esistenza di un piano regionale sul turismo. “Peccato però – sostiene – che le promesse e i buoni propositi sono durati il tempo di una conferenza stampa”. Il presidente della Pro Loco aggiunge poi che per la prima volta il Piano ha un capitolo dedicato esclusivamente al mare e alle strategie possibili per generare un’economia sostenibile, ma che negli ultimi sette anni, da quando Zingaretti è governatore, lo stesso “non ha mai avuto un giorno libero” per recarsi nell’arcipelago pontino. “Ha immaginato la riapertura di Chiaia di Luna, una delle spiagge più belle d’Italia – sottolinea Aprea – realizzando il sogno di tutti i ponzesi e di milioni di turisti che in passato hanno avuto il piacere di passeggiare e fare il bagno ammirando la bianca falesia. Un sogno promosso nel 2015 all’EXPO di Milano, che ha di fatto illuso milioni di visitatori con una pubblicità ingannevole, perché quella stupenda spiaggia è chiusa da oltre dieci anni per motivi di sicurezza. Ha immaginato di tracciare le linee guida del turismo regionale, senza mai chiedere nulla agli Enti di prossimità e senza coinvolgere minimamente le associazioni di categoria come la Pro Loco, attiva da più di cinquanta anni e con 200 iscritti. Ha immaginato – prosegue – una continuità territoriale che di fatto esiste solo nei bilanci di Laziomar, che, quotidianamente disattende impegni contrattuali milionari. Forse la Regione e l’Assessorato non sono a conoscenza (o forse si) del fatto che una nave traghetto del 1979 impiega 3 ore per percorrere 37 miglia marine e non ha la possibilità di trasportare PMR, che viaggiano nel garage, unitamente agli autoveicoli e alla merce. Forse la Regione non è a conoscenza del fatto che le uniche due isole abitate – Ponza e Ventotene – non sono collegate fra di loro, nonostante i quasi 14 milioni di euro che la Regione eroga annualmente alla società armatrice. Pensi che per raggiungere una delle due isole è necessario effettuare un tragitto di quasi 6 ore, Ponza-Formia-Ventotene, pari a 120 km, mentre la distanza tra le due isole è di 41 km. Non esiste collegamento tra le isole e non esiste possibilità di acquistare on line i biglietti direttamente senza passare per le biglietterie, così come accade nel resto della Regione Lazio. Non esiste un biglietto integrato TRENO+NAVE che consenta una migliore fruizione del servizio”. Di più: “Le isole sono al 95% inaccessibili per motivi di dissesto idrogeologico, leggasi PAI e a causa di una sempre più invasiva normativa europea (SIC, ZPS, ZSC). Nonostante tutto quanto appena rilevato, la Regione dichiara di aver redatto un Piano strategico turistico. Potrei continuare la lunga lista di inefficienze, disattenzioni, mancanze, che quotidianamente la Regione compie ai danni delle nostre realtà, ma lo spirito della presente missiva è volto a modificare questi atteggiamenti, questa sciatteria, questa superficialità. Gli Enti sono nati per governare i processi, sostenere i territori e armonizzarne la crescita. Al contrario non c’è nulla in questa direzione per Ponza. Il presidente della Pro Loco chiede quindi, “se ci sono dei target e degli obiettivi di riferimento sanciti dal Piano Triennale Regionale”, rendere la sua associazione partecipe “delle strategie, poiché solo noi possiamo essere in grado di trasformare quanto scritto e pensato nelle stanze della politica romana in gesti, azioni, obiettivi e risultati concreti”. Infine l’ultimatum: “La Pro Loco di Ponza e le altre associazioni di categoria non tollereranno più atteggiamenti simili e se da un lato siamo pronti ad offrire la nostra più ampia collaborazione, allo stesso modo siamo pronti ad adire le sedi opportune per tutelare un asset di vitale importanza per l’economia dell’isola e dell’intero arcipelago”.