Ascione vs Villa: sindaco denunciato per diffamazione. “Intimidazione”

Una denuncia-querela per l’ipotesi di reato di diffamazione, nei confronti di Paola Villa, sindaco di Formia. E’ stata presentata la scorsa settimana presso la Procura della Repubblica di Cassino dall’imprenditore d’origine campana Luigi Ascione, negli anni insieme ai due fratelli a più riprese, e a vario titolo, inquadrato dagli inquirenti come soggetto contiguo al clan camorristico Mallardo. Motivo per cui, oltretutto, nel tempo le attività degli Ascione sono state oggetto di una sequela di sequestri e confische. Fino almeno al gennaio 2018, anno in cui, con un’inversione a U rispetto ai passati pronunciamenti, la Corte d’Appello di Roma emise il ‘decreto salva-Ascione’: piena libertà – venne annullata la sorveglianza speciale – e restituzione di tutto il patrimonio, salvo alcuni beni appartenenti a uno dei fratelli di Luigi, Giuliano. “Non sono pericolosi”, dissero in sostanza i giudici.

A portare alla denuncia nei confronti della Villa per la sostenuta diffamazione, alcune dichiarazioni istituzionali rese in Regione nel febbraio 2019, davanti la prima Commissione, ovvero la Commissione regionale antimafia. Nel relazionare in merito alle infiltrazioni della criminalità organizzata e al problema sicurezza sul proprio territorio, il primo cittadino formiano – unico in provincia a esporsi a 360 gradi e con una certa decisione – aveva nominato anche gli Ascione. E in particolare proprio Luigi, in quella sede tirato in causa quale padre della fidanzata di Cristiano Campanale, investito (volontariamente e mortalmente) proprio poco qualche giorno prima da un 34enne imprenditore. Un omicidio su cui il sindaco si espresse parlando di “strani giri” – attirandosi le ire dei familiari della vittima – e che, una volta finito con annesse sfumature e sottolineature sui banchi della Commissione regionale ha a quanto pare contribuito per buona parte, se non del tutto, alla denuncia di Luigi Ascione contro il sindaco.


Da par suo Paola Villa si dice tranquilla, nonostante veda la denuncia come una sorta “di intimidazione”. Andrà comunque avanti e con la schiena dritta, spiega, certa di essere nel giusto. “A mio parere l’atto notificatomi lascia il tempo che trova. Ho solo provato a spiegare il mio territorio in Regione. Confermo ciò che ho detto sugli imprenditori Ascione, l’ho ripetuto in altre sedi e sono pronta a ripeterlo. E colgo l’occasione per ribadire che proseguirò nel mio ruolo come ho sempre fatto”.