C’è maretta tra gli avvocati pontini: l’ANF punta il dito contro l’ex presidente dell’Ordine

La sezione di Latina dell’Associazione Nazionale Forense, presieduta dall’avvocato Pierluigi Torelli, esprime “sgomento” e “indignazione” per la partecipazione dell’ex presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giovanni Lauretti, all’incontro dell’Unione degli Ordini Forensi del Lazio, svoltosi ad inizio settimana presso la sede del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

“La riunione, presieduta dal Coordinatore dell’Unione, avvocato Luca Conti, è partecipata dai presidenti dei Consigli dell’Ordine territoriali. Con sgomento e non poca indignazione si è constatato che al tavolo dei lavori abbia partecipato anche l’ex presidente del Consiglio dell’ordine di Latina, avvocato Giovanni Lauretti, che dalle fotografie pubblicate sulla pagina facebook del Consiglio dell’Ordine di Roma siede accanto all’attuale Commissario dell’Ordine degli Avvocati di Latina, avvocato Giacomo Mignano, nominato con decreto del Ministro della Giustizia a seguito dello scioglimento del Consiglio dell’Ordine. La Sezione dell’ANF Latina intende stigmatizzare tale ingiusto, incomprensibile ed irrispettoso comportamento.


La riunione organizzata dall’Unione degli Ordini Forensi del Lazio, quale tavolo istituzionale in cui i singoli rappresentanti dei diversi Ordini territoriali si fanno portavoci delle esigenze di ciascun Foro, prevede la partecipazione dei presidenti dei singoli ordini. Per il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Latina avrebbe dovuto partecipare soltanto il Commissario, avvocato Giacomo Mignano, che attualmente svolge le funzioni di rappresentanza istituzionale dello sciolto Consiglio dell’Ordine.

L’avvocato Lauretti, dimessosi dal Consiglio dell’Ordine poco prima di essere dichiarato ineleggibile (e quindi decaduto dalla carica) con sentenza del Consiglio Nazionale Forense del 15/1/2020, non aveva alcun titolo per partecipare a detta riunione; nel contempo il Commissario dell’Ordine  non avrebbe dovuto consentirne la partecipazione se non ponendo in serio dubbio la sua imparzialità nell’espletamento dell’incarico ministeriale affidatogli.

Si tratta di un comportamento che da colleghi non possiamo accettare. Sin d’ora però rappresentiamo che non potremo accettare giustificazioni che esulino da ‘motivazioni istituzionali’. Il rispetto dei ruoli e delle istituzioni deve essere il faro per chi ricopre una carica pubblica, oltre che per chi l’ha ricoperta.

Attendiamo che il Commissario e l’avvocato Lauretti forniscano le dovute spiegazioni in merito, riservandoci di segnalare l’accaduto al Ministro per le determinazioni di competenza”.