Coppa Italia Pallamano, l’HC Fondi perde contro Trieste: dirigenza furiosa per le decisioni arbitrali

Non sono bastati i tempi regolamentari per decretare chi, tra Pallamano Trieste ed HC Banca Popolare di Fondi, dovesse staccare il pass per la qualificazione alla Final8 di Coppa Italia… Avremmo voluto tanto iniziare così questo comunicato. Parole che avrebbero raccontato una gara avvincente, maschia e corretta. Purtroppo così non è stato e non per via delle due squadre in campo, le quali si sono affrontate con grande agonismo, ma con molta correttezza. Al termine dei 60’ di gioco, la qualificazione alla fase finale della Coppa Italia 2020 è stata raggiunta dai padroni di casa della Pallamano Trieste.

Che si trattasse di una gara equilibrata, con una possibile vittoria di misura da parte di una delle due formazioni, lo si sapeva già dalla vigilia; che quella da giocare nel “tempio” della pallamano italiana fosse una gara complicata, era noto a tutti; su un epilogo condizionato oltremodo dalla direzione di gara, invece, non avrebbe scommesso nessuno.


Partivano subito forte Pestillo e compagni (il numero 69 fondano, che per motivi professionali sarà costretto a trasferirsi fuori Regione, giocava l’ultima gara in maglia rossoblù e per l’occasione indossava la fascia da capitano) che, nel giro di pochi minuti si portavano sul +3 (2-5 al 9°). Tuttavia i padroni di casa, trascinati da Radojkovic, piazzavano un parziale di 4-0 e si portavano sul 6-5. Iniziava in quel momento una partita ricca di batti e ribatti, con i padroni di casa che cercavano di allungare e l’HC Banca Popolare di Fondi che rimaneva agganciata: al 22’54” il tabellone segnava il punteggio di 9-7 con Leal sulla linea dei sette metri per provare a realizzare la rete del -1. Proprio al 22’54” la prima avvisaglia che qualcosa non stesse andando per il meglio sul fronte direzione arbitrale: il dirigente della Pallamano Trieste veniva espulso per proteste ed in quel momento, a causa di due precedenti esclusioni temporanee, i padroni di casa avevano in campo cinque giocatori (quattro di movimento più il portiere). Dopo il cartellino rosso, sotto gli occhi increduli della panchina fondana, nessun giocatore in casacca biancorossa usciva dal campo, come invece prevede il regolamento: il Trieste continuava a giocare – per circa un minuto – con un atleta in più, salvo poi accorgersene, facendo tornare in campo – dopo il time out – solo tre giocatori di movimento. La direzione arbitrale giudicava come regolare tutto ciò, baipassando il regolamento che prevede di comminare un’ulteriore sanzione di 2’. Dopo questo primo poco gradevole episodio, il match proseguiva punto a punto e, solo nel finale di tempo, gli uomini di Carpanese riuscivano ad allungare sul +2 (12-10).

Una volta tornati in campo Visintin e compagni, sospinti dal caldissimo Pala Chiarbola, si portavano subito sul 16-11. I ragazzi di mister De Santis, però, tiravano fuori gli artigli: nella parte centrale del secondo tempo, infatti, rifilavano un netto 0-7 e si portavano sul +2 (16-18 al 45°). La compagine giuliana, la cui principale caratteristica è quella di non mollare mai, si rifaceva sotto e con Popovic realizzava la rete del 22-22 al 23°. Iniziava in quel momento la partita nella partita, fatta di continui capovolgimenti di fronte e batti e ribatti. Nell’ultimo minuto di gioco, sul 40×20 triestino, accadeva di tutto: il solito Popovic realizzava la rete del 27-26 in favore dei suoi; a 8” del termine, con i rossoblù in fase di attacco, la coppia arbitrale sanziona con un 2’ lo stesso Popovic per aver ostacolato la ripresa del gioco dai nove metri. Trovandosi negli ultimi 30” di gara e come da regolamento, i giocatori fondani avrebbero potuto avere la possibilità di pareggiare i conti con un tiro dai sette metri. Non andava così perché i direttori di gara, con la panchina rossoblù irritata, concedevano ad Oliveira solo la possibilità di un tiro franco. E, considerando che non c’è due senza tre, più di qualche dubbio sorgeva anche dopo il tiro franco: dopo la conclusione chirurgica del brasiliano, la palla sembrava aver varcato completamente la linea della porta.

Sul 27-26 si chiudeva l’incontro, con i padroni di casa che festeggiavano insieme al proprio pubblico la qualificazione alla Final8 di Coppa Italia. La compagine fondana, delusa ed amareggiata per l’epilogo della gara, si complimentava con gli avversari. Gli uomini cari al presidente Vincenzo De Santis tornavano a casa a mani vuote e senza qualificazione, ma con una ennesima grande prestazione messa in campo e che fa ben sperare per il futuro.

“Come prima cosa voglio fare un ringraziamento particolare agli amici della Pallamano Trieste, che ci riserva sempre una calorosa ed amichevole accoglienzadichiara il Direttore Sportivo Guglielmo di Perna –. Vorrei fare un importante e significativo elogio ai ragazzi dell’HC Banca Popolare di Fondi per l’impegno ed il cuore messo in campo”. Il dirigente fondano, che ricopre anche la carica di Vice Presidente, ha voluto dire la sua anche sulla direzione di gara: “Sono veramente stufo che i tanti sacrifici di atleti, dirigenti e sponsor vengano vanificati da certi arbitraggi. Purtroppo abbiamo visto di tutto in questi mesi e ora siamo veramente stanchi: a Cologne ci fu dato rigore contro (la rete del pareggio dei padroni di casa) per antisportività di Leal, il quale non avrebbe permesso la rimessa (e così non è stato). Oggi, a quattro secondi dalla fine, sono stati dati i due minuti al difensore che non ha permesso di rimettere in gioco il pallone, ma non ci è stato assegnato il penalty. L’HC Fondi merita rispetto ed è la seconda volta di seguito che lo ripetiamo e lo ripeteremo all’infinito se la situazione non cambia”.

PALLAMANO TRIESTE – HC BANCA POPOLARE DI FONDI 27-26 (P.T. 12-10)

Pallamano Trieste: Allia, Bosco, Di Nardo 4, Doronzo, Hrovatin 6, Modrusan, Pernic 4, Popovic 8, Radojkovic 5, Sandrin, Sodomaco, Valdemarin, Visintin, Zoppetti. All. Andrea Carpanese.

HC Banca Popolare di Fondi: Alves Leal 7, Arena, Macera, Marino 2, Miceli 1, Oliveira 3, Pestillo, Pola 4, Rosso 2, Sciorsci 1, Soliani 1, Zanghirati 5. All. Giacinto De Santis.