Riciclaggio con il ristorante dei vip, condannato Johnny Micalusi

Cinque condanne per la gestione del noto ristorante “Assunta Madre” in via Giulia, a Roma.

I giudici della VI sezione del Tribunale capitolino hanno condannato a otto anni e nove mesi di reclusione il titolare del locale, il terracinese Gianni “Johnny” Micalusi, che era stato arrestato nel maggio 2017 dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza con le accuse di intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita.


Condannati poi a due anni e mezzo di reclusione i figli dell’imprenditore, Francesco e Lorenzo, a due anni il professionista Vito Genovese e a due anni e nove mesi il commercialista Luciano Bozzi.

Assolto invece il direttore di banca Adriano Nicolini.

Secondo gli inquirenti sarebbero stati riciclati 800mila euro con l’acquisto del locale.

«Ha rapporti privilegiati sia con la criminalità che con il mondo degli affari e della politica, la notorietà gli ha permesso di espandere le relazioni con persone addentro le istituzioni che potrebbero fornire strumenti necessari per aggirare il presidio cautelare», aveva specificato il gip, riferendosi a Micalusi, nell’ordinanza con cui aveva disposto l’arresto del ristoratore.

 

A PAGINA 2 – L’ATTUALE GESTIONE PRENDE LE DISTANZE: LA NOTA LEGALE DELLO STUDIO AVV. DAVIDE PERROTTA