Poste Italiane, dalla Cgil continuano a battere sui problemi del personale

Si è tenuto il 22 ottobre, presso la sede centrale di Poste Italiane di Latina, “l’incontro chiesto i primi di ottobre su materie che incessantemente sono fonte di disagio e appesantiscono una situazione già esasperata presente negli uffici postali di Mercato Privati”. Lo rende noto Bruno Carlo, segretario per Roma e il Lazio della Slc Cgil – Area Servizi Lazio Sud.

“Venti giorni, ha atteso la Direzione di Poste, per convocare una riunione dove fondamentale era l’analisi dei numeri relativi al fabbisogno di personale, delle trasferte e delle ore di straordinario erogato. La Direzione, ovvero, la referente delle relazioni sindacali ha sminuito la riunione ad una semplice informale, dove diviene complicato fare analisi sulla chiara volontà a non partecipare i dati relativi alla richiesta”, spiega il rappresentante sindacale. “Documentazione, quella sulle ore di straordinario, prevista contrattualmente, che dovrebbe essere messa a disposizione delle RSU e dei tavoli regionali semestralmente anche in considerazione delle modalità di erogazione del doppio turno di straordinario, i primi giorni del mese, che non può essere considerato carattere eccezionale come disciplina il contratto.


Il personale – continua Bruno Carlo – chiamato a continue trasferte per garantire prestazioni decise da un gestore automatizzato, che attribuisce meccanicamente risorse; lavoratori chiamati a sopperire criticità in altri uffici anche dopo aver aperto la cassa nel proprio ufficio di applicazione, una situazione questa, continua e che non accenna a diminuire; il personale chiamato ad utilizzare il mezzo proprio, invitato a garantire quotidianamente criticità relative a croniche carenze di personale, mentre uffici più piccoli lasciati con una sola risorsa dove ne sarebbero presenti due.

In tutto questo ritardi e difficoltà per il personale a rientrare in possesso delle spese sostenute, dove qualora tutto funzioni, entro il mese successivo a quello di trasferta, ma spesso con tempi immensamente più lunghi. Proprio in merito alle trasferte, l’impegno poteva essere in direzione delle linee contrattuali, ovvero valutare e monitorare il fenomeno fornendo riepilogativi in una specifica tabella per riequilibrare detto fenomeno.

Non interessava, evidentemente alla Direzione Aziendale, affrontare un tavolo di discussione per analizzare con gli opportuni riscontri il fenomeno criticità negli uffici postali della provincia di Latina, probabilmente le segnalazioni e le criticità sui posti di lavoro le riceve e le vede solo la presente Federazione di Categoria della Cgil – prosegue il sindacalista – evidentemente questa richiesta di convocazione della sola Cgil ha dato fastidio, in quanto ha portato alla luce criticità e modalità di lavoro troppo al limite negli uffici postali.

Riteniamo quella delle continue trasferte, un fenomeno di esposizione al rischio del personale, continuamente chiamato a garantire prestazioni fuori dal suo ufficio abituale con l’utilizzo del mezzo proprio, un possibile rischio non controllato o non valutato attentamente che potrebbe se così insistentemente utilizzato condurre ad un innalzamento di incidenti sul lavoro, (basta vedere l’ultima analisi sugli infortuni Inail, incidenza mortale e percentuale punti tra gli infortuni stradali da lavoro e interni al posto di lavoro, rispettivamente p. 7,3 e 5,2) per questo nonché alla totale chiusura di partecipare la documentazione necessaria al fenomeno trasferte e valutarne, e stato richiesto allo Spresal un intervento da cui attendiamo gli esiti, nonché sullo stato di salute del personale sui posti di lavoro, visto che ai protocolli previsti sulle visite a richiesta con il medico competenze l’azienda, risorse umane, sta procedendo, successivamente, ad inviare il personale valutato dal medico competente, alla commissione Asl per l’inidoneità lavorativa”.