Poseidon, dopo sette sentenze la dichiarazione definitiva di fallimento

La Corte di Cassazione

Sono servite ben sette sentenze per dichiarare in via definitiva il fallimento del Gruppo Poseidon srl.

A mettere la parola fine alla battaglia intrapresa negli ultimi quattro anni dall’imprenditore Pietro Delle Cave, di Latina, che ha cercato di salvare in tutti i modi una società a lungo leader in campo ambientale, è stata la Corte di Cassazione.


Nonostante per due volte i giudici abbiano annullato la dichiarazione di fallimento della srl e nonostante la stessa società sia tra quelle finite nell’inchiesta sul sistema corruttivo messo in piedi dall’ex giudice Antonio Lollo attorno alla sezione fallimentare del Tribunale di Latina, all’azienda, affidata al curatore fallimentare Salvatore Percuoco, è stata staccata per sempre la spina.

Il fallimento è stato dichiarato la prima volta il 26 maggio 2015 dal Tribunale di Latina. Due mesi dopo gli arresti per il cosiddetto Lollo-gate.

E proprio l’ex giudice è stato intercettato mentre, in una conversazione con la moglie, diceva, parlando delle prime indagini su uno dei consulenti poi ritenuti parte del sistema di cui aveva avuto notizia e del relativo sentore di guai in arrivo: “Ecco perché a me mi rode il culo che questo idiota abbia fatto sto casino…ti rendi conto, i soldi ballano e possono scappare. Se spostano me e mettono un altro, chi glieli liquida i soldi a questi, loro non li prendono e non li danno a me. A parte quello già liquidato che sono in corso di pagamento…quelli che bisogna ancora liquidare e quindi pagare, se le perizie non vanno avanti in Desca e Poseidon perché mi levano…chi glieli liquida questi soldi a loro?”.

Per il Tribunale, però, accogliendo l’istanza del pm, la Poseidon versava comunque in stato di insolvenza e doveva essere dichiarata fallita.

Una decisione revocata l’anno dopo dalla Corte d’Appello di Roma, “in ragione della ritenuta violazione del diritto di difesa della società debitrice”.

Ma pochi mesi dopo sempre il Tribunale di Latina dichiarò nuovamente il fallimento. E l’anno dopo nuovamente venne revocato dalla Corte d’Appello. Sentenze emesse a distanza di poco tempo e di segno contrario.

Infine, sempre nel 2017, su istanza ancora del pm e di alcuni lavoratori, il Tribunale di Latina dichiarò per la terza volta fallita la Poseidon.

Una sentenza questa volta confermata in appello e ora dalla Cassazione, che ha respinto il ricorso di Delle Cave condannandolo anche a pagare oltre ottomila euro di spese.

Poco conta se la srl avesse o meno liquidità. Gli ermellini, oltre a sostenere che non si può contestare la legittimità del pubblico ministero ad agire in una simile situazione e ad avallare la tesi dello stato di insolvenza, hanno infatti specificato: “Risulta inammissibile ogni critica concernente l’erroneo apprezzamento delle disponibilità liquide della società debitrice, dato che il convincimento espresso dal giudice di merito circa la sussistenza di un irreversibile stato di insolvenza costituisce un apprezzamento di fatto incensurabile in cassazione ove sorretto da motivazione esauriente e giuridicamente corretta”.