Sarà vero che la laurea in scienze politiche non serve a niente?

Sarà capitato a tutti di leggere che corsi di laurea come quella in Scienze Politiche non servono a niente. Partendo dal presupposto che conseguire un titolo specialistico sia sempre utile, si può affermare che anche la laurea magistrale in scienze politiche serva a specializzarsi in uno specifico settore che apre molteplici opportunità. La facoltà di scienze politiche è correlata a diversi ambiti e quindi una volta ottenuto il titolo si può spaziare dalla politica alla sociologia fino all’economia.

Da dove nasce allora il pregiudizio che sia una laurea che non serve? Il primo elemento di valutazione deriva dal fatto che altre facoltà, più tecniche e focalizzare su specializzazioni molto settoriali, consentono un inserimento più immediato nel mondo del lavoro. L’attesa maggiore invece per altri indirizzi, fa scaturire l’errato pensiero che alcuni corsi non servano a nulla.


 

La formazione universitaria

Prima di trattare con maggiore attenzione il contesto delle scienze politiche, bisogna fare una panoramica sulla situazione attuale dell’Università.
Le lauree classiche, come giurisprudenza, medicina e ingegneria, a parte qualche eccezione dovuta alla saturazione del mercato, riescono ancora a garantire una certa percentuale di inserimento immediato, ma i contratti non sono subito a tempo indeterminato e per fare carriera bisogna attendere diversi anni. La sanità in Italia inoltre soffre di una carenza di medici impressionante, tanto che in alcune zone del paese non ci sono le figure minime per mantenere i servizi base. Stesso discorso vale per ingegneria e giurisprudenza che soffrono in alcune specializzazioni di mancanza di occasioni, per un mercato ormai saturo e perché non si assume nel pubblico e nelle grandi aziende.
La differenza nella formazione la fanno le competenze trasversali, che si acquisiscono anche mediante esperienze collaterali allo studio. Per questo motivo Unicusano, l’università telematica, sta riscuotendo un enorme successo. Consente infatti di studiare a distanza per il conseguimento della laurea, facilitando la possibilità di fare esperienze lavorative in contemporanea o dedicare parte del tempo anche in altre attività di studio. Si arriva così ad una preparazione non meramente accademica, che può aprire le porte a posizioni diverse.

Sbocchi occupazionali

La facoltà di scienze politiche afferisce a diversi settori del mercato: dal sociale all’economico, dalla politica all’impresa, con le competenze tecniche acquisite durante il percorso, si può spaziare dalla consulenza all’inserimento come dipendente. La libera professione è uno dei ruoli più ambiti, perché consente di tenersi sempre aggiornato sul mercato e di confrontarsi con realtà sempre diversificate. Per raggiungere però un buon livello professionale, bisogna fare esperienza per conoscere a fondo i meccanismi interni che regolano l’organizzazione dell’attività. Acquisire una metodologia di lavoro basata sulla realtà gestionale delle aziende, permette una maggiore sicurezza nella pianificazione di una strategia consulenziale che mira a risolvere il problema del cliente. Nel contesto del pubblico o del lavoro dipendente, il laureato in scienze politiche, coordina gli aspetti organizzativi e strategici della realtà di cui fa parte, analizzando i dati e proponendo azioni mirate.
Le possibilità di avanzamento di carriera sono numerose e anche il ritorno economico è allettante: non è quindi una laurea che non serve a niente!