Arrestato per un mitragliatore e poi assolto, spiragli per il risarcimento

Finito in carcere e poi assolto, Luigi Murciano, 39enne di Latina, potrebbe ora essere risarcito per l’ingiusta detenzione subita.

Ad aprire uno spiraglio per far ottenere al latinense il risarcimento richiesto è la Corte di Cassazione.


Sette anni fa, nell’ambito dell’inchiesta “San Magno”, relativa al narcotraffico e incentrata sull’attività dei fratelli Zizzo di Fondi, venne applicata la misura cautelare della custodia in carcere anche a Murciano.

Quest’ultimo era finito nei guai per un incontro con altri indagati in un’area di servizio sulla Pontina.

Il gruppo, a bordo di due auto, si era poi diretto sul litorale romano e al rientro il mezzo su cui viaggiava il fondano Fabrizio Fiordigiglio era stato fermato dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Latina, che avevano trovato in possesso dell’indagato un borsone contenente un fucile mitragliatore sovietico, perfettamente funzionante, un caricatore e 78 proiettili. Un’arma devastante.

Murciano non era su quell’auto ma gli inquirenti avevano ritenuto che fosse a conoscenza di quel mitragliatore ed era stato accusato di concorso in detenzione illecita e porto in luogo pubblico di quell’arma.

Un’accusa che non ha retto. Tanto che il 39enne è stato completamente assolto nel corso del processo e ha così chiesto di essere risarcito per il tempo in cui è stato privato della libertà.

Una richiesta respinta, con un’ordinanza, il 27 settembre 2018 dalla Corte di Appello di Roma.

Murciano ha impugnato il provvedimento, ottenendone ora l’annullamento da parte della Corte di Cassazione. Per gli ermellini il ricorso del 39enne è infatti fondato e meritevole di accoglimento.

Secondo la Suprema Corte, in appello non è stato chiarito per quale ragione il ricorrente avrebbe contribuito con il suo comportamento a far emettere la misura cautelare nei suoi confronti e soprattutto non sarebbe stato ben considerato che nella sentenza di assoluzione altri giudici hanno escluso che Murciano fosse consapevole della presenza dell’arma nell’auto di Fiordigiglio.

Un aspetto “completamente obliterato nel percorso logico-motivazionale dell’ordinanza impugnata”.

La Cassazione ha così disposto un nuovo giudizio da parte della Corte d’Appello di Roma e le possibilità che Murciano venga risarcito sono notevoli.