“Troppo odio”: Casapound e Forza Nuova oscurati da Fb e Instagram. Ma il bavaglio non dura

Casapound e Forza Nuova messi alla porta da Facebook e Instagram, con decine di profili presenti sui due social network che lunedì sono stati oscurati in tutt’Italia. Sono state cancellate le pagine ufficiali dei movimenti, ma anche quelle che fanno riferimento ai profili profili personali dei loro referenti. Un repulisti virtuale che non ha mancato di toccare la provincia di Latina: offline tra i vari il profilo di Casapound Latina e dei ‘cugini’ del Sud Pontino, quello del responsabile provinciale Marco Savastano, quelli della galassia forzanovista.

Una decisione motivata dalla multinazionale americana proprietà delle piattaforme, la Facebook Inc., con una nota ufficiale che non lascia spazio a molte interpretazioni: “Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell”odio organizzato’ di utilizzare i nostri servizi. Candidati e partiti politici – si legge ancora nel comunicato – così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram”.


Non si sono fatte ovviamente attendere le reazioni indignate da parte degli ‘epurati’ dal blocco social, giunto tra l’altro nel giorno della fiducia al secondo Governo Conte. “Si tratta di un attacco senza precedenti. Siamo schifati”, l’attacco del leader di Casapound Gianluca Iannone. “Un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia. Un abuso commesso in un giorno simbolico. Un segnale chiaro di censura che per ora colpisce noi, ma indirizzato a tutta l’opposizione al governo PD/5Stelle. Questo è solo l’inizio, chissà di cosa saranno capaci”, il commento a caldo del segretario Simone Di Stefano. Dello stesso tenore di quello del fondatore di Forza Nuova, Roberto Fiore: “La Polizia politica di Zuckerberg vuole impedire che ci sia opposizione al governo di estrema sinistra e Bruxelles. Sintomatico che una cosa di questo genere accada il primo giorno di governo: tutto assolutamente pretestuoso, considerato che non c’è alcun casus belli”.

Messi fuori da Facebook e Instragram, ma comunque liberi di affidare il proprio sdegno ai cinguettii di Twitter, gli interessati e i loro sodali. Che però resistono anche alle piattaforme protagoniste del contestato ban: i profili collegati a Casapound, Forza Nuova e realtà affini stanno pian piano tornando a nuova vita. ‘Sfida’ raccolta pure in provincia di Latina.

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