Ecocentro Enaoli, il sindaco: “quei miasmi non hanno né colori né bandiere”

L'ex sindaco di Formia, Paola Villa

Ecocentro Enaoli, la querelle diventa polita ed interviene anche il sindaco Paola Villa dopo le “tante le polemiche per i miasmi, tante ma senza costrutto e soprattutto senza esaminare realmente la situazione”. Nei giorni scorsi anche alcuni esponenti della Lega erano intervenuti sulla problematica.

“Andiamo per gradi – continua il sindaco dalla sua pagina Facebook – Come amministrazione, dopo le vicende della scorsa estate, ci siamo attivati con la società per affrontare tutte le problematiche, abbattimento degli odori con un sistema di diffusione enzimatica, abbiamo chiesto (fanno fede i verbali di assemblea dei soci) cassoni chiudibili e a norma. Abbiamo messo a norma il piazzale, soddisfatto le prescrizioni del NOE, e sistemato amministrativamente le insolvenze rimaste inevase dal 2008.


I miasmi continuano…si approfondisce il depuratore di Acqualatina e la sua messa a norma, altro capitolo da approfondire rimasto aperto e non completamente risolto in questi anni.

Ma oltre le urla dei politici di turno, si ci chiede come stanno realmente le cose? Ormai sono anni che gli impianti di conferimento organico fanno il bello e cattivo tempo, chiudono, ricattano sulle tariffe (ad oggi stiamo a €200 per tonnellata), nel periodo estivo fanno arrivare al limite la capienza degli impianti, sapendo sempre di avere il coltello dalla parte del manico. Perché? Perché nella nostra provincia non esiste un impianto come si deve, a gestione pubblica i cui costi sarebbero totalmente recuperati in pochi anni di gestione. Parlare seriamente, questo è da fare, mettere tutte le forze politiche che ci rappresentano in Regione, la nostra provincia ne conta 5 di consiglieri regionali, fregarsene dei colori e bandiere e portare la Regione Lazio a finanziare seriamente un impianto, a farlo qui in provincia di Latina, a totale gestione pubblica, a metterlo a disposizione di tutti i 33 comuni, appunto senza distinzioni di colori e bandiere, facendo dei rifiuti una risorsa, togliendoci dai ricatti, ragionando sul serio, con cifre e tempistiche. Ora agire senza propaganda, perché quei miasmi non hanno né colori né bandiere”.