Fondi, di scena al castello la policromia di “Marù”

Quando i colori ti prendono con la loro struggente musicalità e finiscono col parlare al visitatore o a chi si accosta alle meraviglie create dall’artista! E’ l’incanto trasfigurante che pervade chi si pone davanti alle opere che una mano magica partorisce con una policromia che, al pari di una autentica “variazione sul tema”, detta i contenuti di tanti messaggi che, più del contributo di una guida, avvincono quanti si rapportano direttamente al suo Demiurgo, novello Ippogrifo capace di trasportarti nell’empireo del fantastico, dove ritrovi l’eccellenza del Parnaso poetico, colorato, questa volta, dai tratti magici del tocco inimitabile di chi dà loro vita e luminosità.  E in questa novella trasfigurazione si sublimano i tratti della policromia da estasi che caratterizzano i quadri di Mara Romagna, composizioni che i cultori, gli appassionati o i semplici curiosi potranno ammirare, dalle 19 di sabato 3 agosto, fino alle 18 di domenica 11, presso la fascinosa cornice scenografica del Castello Baronale di Fondi. Ma conosciamola più a fondo la protagonista di questo appuntamento con il Bello che ha per tema “Polvere di luci”.

Mara Romagna, “Marù” come a lei piace sentirsi chiamare proprio come la mamma e il marito si sono sempre rivolti amorevolmente nei suoi confronti, nasce in Africa. I suoi si trasferiscono a Roma dove frequenta il liceo, quindi la famiglia si trasferisce in Finlandia dove il padre, diplomatico, resta all’ambasciata italiana sette anni. In questo periodo  frequenta  l’Ateneum di Belle Arti di Helsinki dove insegna Tapio Virkkala, uno dei grandi esponenti del “Razionalismo Finlandese”. Tornata in Italia per un breve periodo, su commissione della casa editrice Sprint Book, cura le illustrazioni per una pubblicazione. Parte per gli USA dove resta un anno per gli impegni di lavoro di suo marito ingegnere aerospaziale. Quindi si trasferisce col marito e i figli a Parigi dove vivrà venticinque anni. Qui segue con successo corsi di scultura alla Malmaison. In questo periodo viaggia in Cina, India, Australia. Tornata definitivamente in Italia si stabilisce nella sua villa di Itri, la meta da lei sempre agognata. Qui si dedica continuativamente alla pittura che in passato, pur saltuariamente, a causa dei molteplici impegni, ha sempre curato e percepito come un‘esigenza fondamentale della sua vita. E, allora, tuffiamoci nella coinvolgente ascesa verso l’iperuranio della meditata leggerezza dello spirito che, più che un sogno di mezza estate, ti accosta alla fonte ristoratrice della Basilica del biblico monte Tabor.