Ubriaco alla guida, Malvaso è finito affidato ai servizi sociali

Vincenzo Malvaso, a destra, insieme all'avvocato Tommaso Pietrocarlo. Dietro di lui Ventura Monti

Malvaso è finito affidato ai servizi sociali.

L’ex potente consigliere comunale di Forza Italia e lanciatissimo costruttore, che soprattutto durante la consiliatura di Giovanni Di Giorgi ha avuto un peso notevolissimo nel tracciare il futuro dell’urbanistica a Latina, prima che proprio quei disegni facessero crollare l’esecutivo sotto il peso delle inchieste, lavora all’interno dell’amministrazione provinciale, collaborando con il segretario generale, per espiare la punizione a lui inflitta dopo essere finito accusato di essersi messo alla guida di un’auto ubriaco.


Fermato per un controllo dalle forze dell’ordine, Vincenzo Malvaso si sarebbe infatti rifiutato di sottoporsi all’alcol test.

Una condotta che porta dritta dritta all’accusa di guida in stato d’ebbrezza.

Come accade in questi casi la condanna diventa poi quella dell’affidamento ai servizi sociali, per svolgere attività socialmente utili.

E vista la convenzione tra la Provincia e il Tribunale l’ex esponente azzurro, anziché entrare in via Costa per sedersi a prendere decisioni sul futuro del territorio pontino, durante la settimana, nei giorni stabiliti, varca quella porta per svolgere i compiti a lui affidati per essere stato sorpreso al volante dopo aver alzato il gomito. E non è finita.

Condannato in primo grado a un anno e otto mesi di reclusione per la variante Piave, quella variante che con abuso d’ufficio sarebbe stata approvata dalla giunta comunale proprio per favorire il politico-costruttore, Malvaso attende infatti che venga fissato il processo d’appello. Lo stesso ex consigliere azzurro, ritenuto parte di una catena di illeciti legati sempre all’urbanistica nel capoluogo pontino, al centro dell’inchiesta denominata “Olimpia”, è inoltre in attesa anche della decisione del giudice per l’udienza preliminare.