Sull’ex promoter Ciavolella anche l’accusa di bigamia

Il Tribunale di Latina

Dopo le accuse di aver truffato decine di clienti, garantendo loro investimenti sicuri e mettendosi invece in tasca quelli che spesso erano i risparmi di una vita, per l’ex promotore finanziario Roberto Ciavolella è arrivata anche l’accusa di bigamia.

Radiato dall’albo e considerato autore di un raggiro milionario, oltre che di aver evaso due milioni di euro, l’ex promoter ha da tempo abbandonato Latina e si è rifugiato in Kenya.


Irreperibile per la giustizia italiana, il processo che lo vede appunto imputato per la maxi truffa si avvia ormai verso la prescrizione senza che sia stato possibile celebrare un’udienza.

Tanto che molti clienti raggirati stanno cercando in sede civile un accordo con la banca per cui lavorava l’imputato, cercando così di recuperare almeno parte delle somme che sarebbero finite sui conti dell’ex promotore finanziario.

E ora su Ciavolella piovono anche le accuse di violazione degli obblighi di assistenza familiare e di bigamia.

La Procura di Latina ha infatti aperto un’altra inchiesta sull’ex promoter dopo la denuncia presentata dalla ex moglie di quest’ultimo.

La donna ha sostenuto di essere rimasta con due figli minori senza ricevere più il pagamento degli alimenti da parte dell’ex marito che, nonostante legalmente sia ancora coniugato con lei, a Malindi si sarebbe risposto con una donna sempre di Latina, che con lui gestisce un’attività ricettiva.

Da lì le nuove accuse e la richiesta di rinvio a giudizio.

Risultando però l’imputato sempre irreperibile, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, non ha potuto far altro che rinviare tutto al 6 giugno dell’anno prossimo.