L’ennesimo processo sulla centrale elettrica della Sep, a Ponza, si è concluso tra proscioglimenti per intervenuta prescrizione e assoluzioni.
Secondo il pm Marco Giancristofato, l’ex assessore ai lavori pubblici, con delega alla bonifica dell’area di Giancos inquinata da uno sversamento di gasolio proveniente dalla vicina centrale elettrica, Mario Pesce, l’ex sindaco Pompeo Porzio, e l’amministratrice della Sep, Monica Vitiello, sarebbero stati responsabili di abuso d’ufficio, in quanto i due politici avrebbero consentito alla Sep, senza che l’azienda richiedesse prima tutte le necessarie autorizzazioni, di realizzare nel dicembre 2009 due pozzi per la captazione di acque di raffreddamento della centrale elettrica, con relativi manufatti in cemento, costruiti in parte anche sull’arenile e sull’area in concessione a Vincenzo Mazzella.
Una scelta fatta tra l’altro per delle strutture non strettamente necessarie alla bonifica e più che altro strumentali alle esigenze della centrale elettrica.
Vitiello, sempre per il pm, sarebbe stata così anche responsabile di occupazione abusiva di area demaniale marittima, in una zona sottoposta vincolo paesaggistico, e i due politici sarebbero stati responsabili anche di rifiuto di atti d’ufficio, per non aver provveduto a far rimuovere quei pozzi nonostante i pronunciamenti sul caso a parte dei giudici amministrativi.
Il Tribunale di Latina, per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, ha invece assolto Porzio e Vitiello, per non aver commesso il fatto, e disposto per Pesce il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione.
Vitiello è stata inoltre assolta dall’accusa dell’occupazione abusiva del demanio marittimo, sempre per non aver commesso il fatto, e Porzio e Pesce sono stati assolti dal rifiuto di atti d’ufficio perché il fatto non sussiste.
“Di nuovo è emerso che il sindaco Porzio ha sempre esercitato la sua funzione nell’esclusivo interesse della comunità ponzese”, ha dichiarato il difensore dell’ex sindaco, l’avvocato Nicola Madìa.