Un tentato omicidio senza mandanti. O meglio senza che sia stato possibile stabilire chi ha ingaggiato due albanesi per provare a uccidere il vice comandante della Guardia di finanza di Cisterna. Si è concluso così, davanti al Tribunale di Latina, il processo per l’agguato subito il 15 aprile 2014 dal luogotenente Gaetano Reina.
I giudici Gian Luca Soana, Fabio Velardi e Beatrice Bernabei hanno assolto l’imprenditore Angelo Fanfarillo e il collaboratore di quest’ultimo, Gianni Trichei, entrambi di Cisterna, per non aver commesso il fatto, dopo che per loro il pm aveva chiesto condanne a otto anni di reclusione.
Condannati invece proprio a otto anni di reclusione a testa e a risarcire il vice comandante delle Fiamme gialle, con tanto di provvisionale da 10mila euro, i due imputati accusati della feroce aggressione, gli albanesi Elson Ivanaj e Arbis Vjerdha.
Reina venne aggredito alle spalle, in via Martiri delle Ardeatine. Un uomo col volto travisato lo colpì con violenza utilizzando un tubo di ferro.
Secondo gli inquirenti un tentato omicidio ordinato da Fanfarillo per vendicarsi dell’investigatore che da tempo indagava sulle sue società, ma l’accusa per l’imprenditore non ha retto.