Intimidazione al Parco del Circeo, continuano gli attestati di solidarietà a Ente e Forestali

“Un segnale inquietante che sembra quasi essere stato ‘firmato’ con l’invio di quattro cartucce a palla calibro 12”. Così il CABS, l’associazione di volontari specializzata in antibracconaggio, commenta l’intimidazione subita dai carabinieri forestali del Parco Nazionale del Circeo. L’ennesimo intervento rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi, a testimonianza della rilevanza dell’episodio

“Tre taniche di combustibile ed un principio di incendio. L’aspetto, però, che potrebbe diventare significativo – ha sottolineato il CABS – è il ritrovamento di una busta contenente 4 cartucce a palla calibro 12 che, come sottolineato dallo stesso Parco Nazionale, sono utilizzate per la caccia del cinghiale”.


Il CABS si augura che le indagini in corso possano individuare i responsabili del vile gesto. “Indagini – hanno affermato i protezionisti – che si spera possano far luce su ogni eventuale coinvolgimento di bracconieri contro i quali, i Carabinieri Forestali, fanno argine. Intanto – ha concluso l’associazione – esprimiamo la nostra solidarità a chi, impegnato nel lavoro di difesa dell’ambiente del Parco Nazionale del Circeo, si ritrova quotidianamente a dover far fronte all’azione dei distruttori della natura e tra questi, di certo, i bracconieri”.

“L’atto intimidatorio indirizzato al Parco Nazionale del Circeo e ai Carabinieri Forestali mina la serenità e la libera gestione di una delle oasi naturalistiche più belle del nostro Paese”.  Queste invece le parole del presidente del Parco dei Monti Aurunci, Marco Delle Cese, e del direttore, Giorgio De Marchis, a margine del grave episodio registratosi a Sabaudia.

“Un gesto vile che preoccupa – hanno aggiunto De Marchis e Delle Cese – che va condannato in maniera decisa. Ferma. Esprimiamo la più totale vicinanza e solidarietà al direttore del Parco, Paolo Cassola, a tutto l’Ente e ai carabinieri forestali, nella persona del luogotenente Alessandro Rossi della stazione territoriale dell’Ente Parco. Le aree Protette e i Parchi sono un punto di riferimento naturalistico e allo stesso tempo un sicuro porto di legalità, dove il rispetto delle regole si coniuga con il rispetto della natura.

Sicuramente, ed è questo il nostro più caloroso auspicio, la Procura di Latina e i carabinieri del comando provinciale di Latina, che indagano su quanto avvenuto, faranno piena luce per dare un nome e un volto a chi ha minato la serenità istituzionale e umana dei rappresentanti del Parco Nazionale del Circeo e dei carabinieri forestali”.