La lotta al caporalato si fa fornendo servizi, le novità che partono da Latina

Lotta al caporalato iniziative importanti vanno avanti e nuove azioni vengono messe in campo dalla Regione alla provincia di Latina.

DALLA REGIONE: Entrano nel vivo le azioni di contrasto al caporalato previste dalla Regione Lazio e contenute nel protocollo d’intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura” siglato a gennaio 2019 dalla Giunta Zingaretti con le organizzazioni sindacali e parti datoriali, presentate oggi presso la Prefettura di Latina dagli assessori della Regione Lazio all’Agricoltura, Enrica Onorati, al Lavoro, Claudio Di Berardino e alla Mobilità, Mauro Alessandri.


In questa prima fase sperimentale, le azioni sono concentrate in alcune aree della provincia di Latina e riguardano due azioni principali: l’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro e i trasporti gratuiti per i lavoratori agricoli. L’obiettivo di questi interventi, finanziati con 500 mila euro del bilancio regionale, è contrastare lo sfruttamento, in difesa dei lavoratori e a tutela delle aziende sane, introducendo meccanismi virtuosi e facilitazioni.Per quanto riguarda la tutela del lavoro, da oggi nei centri per l’impiego sono aperti nuovi sportelli dedicati all’agricoltura, rivolti sia a lavoratori agricoli sia alle imprese. Nei cpi di Latina, Formia, Fondi, Sezze e Cisterna di Latina (aperti dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 16:30), i lavoratori possono registrarsi e dichiararsi disponibili a ricevere offerte di lavoro. Le aziende agricole, dall’altra parte, possono far riferimento agli sportelli regionali per reperire manodopera secondo il proprio fabbisogno.

Inoltre, da oggi è attiva la nuova App ‘Fair Labor’ realizzata in collaborazione con Lazio Crea, grazie alla quale gli sportelli e gli elenchi di prenotazione diventano virtuali, operativi 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. La App “Fair Labor”, utilizzabile su tutti gli smart phone, è consultabile in 4 lingue oltre all’italiano: inglese, francese, rumeno e punjibi. Con la App, il singolo lavoratore si iscrive automaticamente alle liste di prenotazione dei cpi. Se un datore sceglie la sua figura professionale, avverrà uno scambio di dati per permettere all’impresa di contattare il bracciante.

Il contratto di lavoro e l’iscrizione alle liste di prenotazione, permettono al lavoratore di accedere a un importante servizio: quello del trasporto pubblico verso e da i campi.Da oggi, grazie alla partecipazione attiva di Cotral, i lavoratori con un contratto, possono ricevere dai cpi la ‘Tessera personale di libera circolazione’ per viaggiare gratuitamente sui bus Cotral in tutta la provincia di Latina.

Inoltre, grazie a un accordo con i comuni di Maenza, Roccagorga, Sezze, Latina, Pontinia, Sabaudia e Terracina, dal primo luglio i braccianti possono viaggiare gratuitamente su 4 diverse linee, attive in diversi orari, le più estese delle quali con partenza dalle 4 del mattino e in servizio fino alle 7 di sera. I percorsi integrano l’attuale rete dei trasporti comunale, e sono stati ideati per consentire l’accessibilità del servizio a gran parte dei braccianti, con un potenziamento negli orari di arrivo e ritorno dai campi, e per potenziare il collegamento integrato con la stazione ferroviaria di Sezze, il servizio Cotral e le altre linee secondarie. I bus delle linee locali sono facilmente riconoscibili dalla scritta SaC 2019 (Stop al Caporalato 2019). Complessivamente, sono stati creati percorsi dedicati per 174,6 chilometri. Le linee, in dettaglio, collegano: Maenza (da piazza S. Reparata) con la stazione di Sezze Scalo; Sezze (da Anfiteatro) con la Stazione di Sezze Scalo; due le circolari che attraversano località come Sezze Scalo, Sezze Romano, Borgo Faiti, e passano in aree ad alta presenza di aziende agricole.

Dall’8 luglio, inoltre, saranno attive altre linee di trasporto locale che riguarderanno i comuni di Latina, Sabaudia, Terracina e Pontinia. L’elenco dettagliato, anche con i recapiti per la richiesta di maggiori informazioni, saranno disponibile sul sito regione.lazio.it/stopalcaporalato. Nelle prossime settimane, inoltre, sarà attivato il servizio di mediazione culturale multilingua nei centri per l’impiego e sarà avviato l’esame del testo di legge sul contrasto e l’emersione del lavoro non regolare in agricoltura su proposta della Giunta e del Consiglio regionale.

Infine, a fase sperimentale avviata, verranno introdotti incentivi all’assunzione per le aziende iscritte agli elenchi di prenotazione regionali e saranno organizzati corsi di formazione mirata per i lavoratori.

LA NOTA DELL’UGL: prende corpo il protocollo “per un lavoro di qualità in agricoltura” firmato dalla Regione Lazio e le parti sociali per limitare il fenomeno del “caporalato” e lo sfruttamento nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, spesso particolarmente vulnerabili come stranieri privi del regolare permesso di soggiorno oppure disoccupati.
Con il protocollo le parti hanno avviato una prima sperimentazione sul territorio della Provincia di Latina istituendo un Gruppo di Coordinamento composto dalla Regione Lazio dai sindacati Ugl, e le altre O.S. e le parti datoriali al fine di favorire il raccordo fra tutti gli attori coinvolti.
Nella giornata odierna, presso la Prefettura di Latina, sono stati presentati due servizi che rientrano nel protocollo: l’app “FairLabor” dove è possibile iscriversi indicando tutte le proprie capacità e selezionare le offerte di lavoro presenti per essere contattati dalle aziende agricole, e il servizio di trasporto pubblico, in collaborazione con Cotral e Comuni, per andare a lavorare gratis dopo aver richiesto ai CPI la tessera personale di libera circolazione “Stop al caporalato”.
Alla presentazione dei due servizi erano presenti oltre agli esponenti regionali anche il Prefetto di Latina sua eccellenza dott.sa Maria Rosa Trio, alcuni rappresentanti dell’UGL che da anni lotta contro il caporalato: assieme al Segretario Regionale Armando Valiani c’erano Carla Ciocci Responsabile Dell’Agroalimentare, Ajei Rattan originario dello stato Indiano Componente della Struttura di Latina, Elisabetta Potanska Responsabile del SEI Sindacato Emigrati Immigrati: “Da diversi anni – sottolinea Armando Valiani – siamo impegnati con le istituzioni per cercare di contrastare il fenomeno del Caporalato. Con il protocollo è stato fatto un passo avanti importante perché siamo riusciti a coinvolgere tutti gli enti che operano nel mondo agricolo. I due servizi presentati nell’ambito dell’accordo sono davvero importanti nello sviluppo della lotta contro il triste fenomeno”