Condanna definitiva per Claudio Aramini, 56enne di Latina, che il 6 giugno di nove anni fa, dopo aver discusso con una coppia di vicini di casa a Borgo Podgora, prese a sprangate la donna e sparò alcuni colpi di pistola contro il marito.
Perquisita l’abitazione dell’imputato, gli investigatori trovarono un tubo utilizzato per il pestaggio ancora sporco di sangue e le armi detenute dal 56enne senza averle denunciate.
Aramini venne così processato con le accuse di lesioni personali e detenzione illecita di armi e condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli, a un anno e otto mesi di reclusione.
Una sentenza confermata nel 2016 dalla Corte d’Appello di Roma e resa ora definitiva dalla Cassazione.
Aramini ha insistito sostenendo di essere stato provocato dalla vittime, ma la sua versione dei fatti non ha convinto i giudici e il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile.