Gatto scuoiato, arrostito e mangiato da un senza fissa dimora ad Aprilia: scoppia il caso

È questa la foto, rigorosamente pixelata, che ormai gira non solo sui principali media locali ma anche su quelli nazionali. La notizia del gatto che sarebbe stato scuoiato, cucinato e mangiato da un senza fissa dimora alle porte di Aprilia, nei pressi della stazione di Campoleone nei giorni scorsi, sta facendo il giro del web e anche della penisola.

Come sempre capita su questioni ad un grande impatto mediatico, anche in questo caso non si commenta solo la notizia per come viene presentata, ma cittadini ed internauti si dividono in due tifoserie: coloro che si schierano a difesa degli animali e chi parla dei bisogni primari dell’individuo, come se le due cose non possano convivere.


La questione, apparentemente più delicata, rimane il fatto se il gatto fosse già morto prima di diventare cibo, o se sia stato ucciso appositamente per essere mangiato. Al di là delle questioni legate all’attenzione ai poveri e alla tutela degli animali, va ricordato che in Italia non esiste una norma che vieti esplicitamente di mangiare cani e gatti, anche se esiste quella contro il maltrattamento d’animali. Tutto ciò rende la materia dubbiosa se la macellazione sia equiparabile al maltrattamento. Diverse sono le proposte di legge presentate negli ultimi mesi sul tema. Quelle più rilevanti vengono dal Movimento 5 Stelle e dalla forzista Vittoria Brambilla.