“Ieri in commissione Affari Istituzionali si è discusso di vari elementi afferenti al regolamento dell’avvocatura comunale. Passata con i soli voti della maggioranza la presa d’atto della sostituzione del precedente regolamento del 2011, approvato dalla giunta il 16 maggio 2019.
Sono state prese in considerazione tutte le questioni e perplessità elencate dalla presidente Marina Aramini: è stato chiarito quali sono stati i soggetti che hanno partecipato a scrivere questo nuovo regolamento; si è parlato dei punti nodali di innovazione/cambiamento da esso apportati; della competenza dell’emanazione dell’atto e infine della particolarità di deliberare una presa d’atto.
Per quanto concerne l’ultimo punto si è chiarito che la delibera approvata rappresentava uno strumento per correggere il percorso giuridico-formale del regolamento stesso, che nel 2011 aveva visto il commissario Guido Nardone approvarlo con i poteri del consiglio comunale.
La presa d’atto di ieri consisteva nel ribadire che la competenza è in capo alla giunta, così come previsto dall’articolo 48 del Tuel (testo unico degli enti locali), analogamente a qualunque regolamento inerente l’organizzazione dei servizi comunali, com’è esattamente questo. Il dibattito si è aperto su una questione fondante: quella dei compensi che il decreto legge 90/2014 aveva riformato e che l’ente locale avrebbe dovuto recepire sin dal 1° gennaio 2015.Tra i punti nodali del nuovo regolamento: la previsione di una maggiore collaborazione tra avvocatura e uffici e la diversa modalità di assegnazione degli incarichi ad avvocati esterni, con la fissazione di parametri di massima per le parcelle”.
Lo ha reso noto il coordinamento dei consiglieri del gruppo ‘Latina Bene Comune’.