Condanna definitiva per un dipendente dell’Ordine dei Medici di Latina che si era appropriato di un assegno destinato a un camice bianco. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Guglielmo Sanguigni, 66 anni, di Terracina, confermando così per lui la condanna a un anno e tre mesi di reclusione. Il 66enne, all’epoca dei fatti dipendente dell’Ordine, aveva ricevuto da un medico la richiesta di spedirgli per posta un assegno circolare con cui doveva ottenere un rimborso spese. Sanguigni aveva prelevato quell’assegno dalla cassaforte e, anziché inviarlo al beneficiario, si era recato in banca, riuscendo a intascare lui la somma. Per aver messo le mani su poco più di 200 euro, il 66enne è così finito indagato e poi imputato. Il 4 marzo 2014 il Tribunale di Latina lo ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per i reati di falso in assegno e peculato. I giudici lo hanno anche condannato a risarcire il medico a cui avrebbe dovuto spedire l’assegno e l’Ordine dei Medici, costituiti parte civile. Il 19 dicembre 2017 un piccolo sconto da parte della Corte d’Appello di Roma, che lo ha prosciolto dall’accusa di falso. E ora la condanna è definitiva. Il tentativo di Sanguigni di far derubricare il reato di peculato in quello di appropriazione indebita, ormai coperto da prescrizione, non è riuscito.
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