Spaccio all’interno di una comunità terapeutica di Roma: a capo dell’organizzazione un 57enne di Fondi

Aveva trasformato il cortile di una comunità di recupero di tossicodipendenti, dove stava scontando una pena a nove anni di reclusione, in una piazza di spaccio e riciclaggio di denaro.

Il regista dell’organizzazione criminale, C.Z., classe 1961, originario di Fondi, era stato infatti arrestato nel settembre del 2017 dagli uomini della Guardia di Finanza e stava scontando la pena nella stessa comunità.


Dalle prime ore della mattina, i militari del Nucleo speciale Polizia valutaria della Guardia di finanza, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, hanno quindi dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti del sopracitato C.Z. e di altre 12 persone, responsabili anche di detenzione abusiva di armi.

L’uomo è accusato di aver promosso uno strutturato sodalizio di dieci persone, organizzato piramidalmente, finalizzato al traffico di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina e hashish, sia all’interno della Capitale che nella città di Frosinone, in grado di ricorrere anche all’uso delle armi.

Il cortile della comunità è divenuto il quartier generale del gruppo criminale, ove veniva gestito settimanalmente il giro d’affari, attraverso la collaborazione di F.G. (classe ’71), F.R. (classe ’93) e M.M. (classe ’70) i quali mantenevano la cassa del sodalizio, curavano i rapporti con un altro fornitore (M.R., classe ’75), gestivano i luoghi dedicati alla custodia della merce e delle armi e distribuivano lo stupefacente ai loro pusher (F.D.P., classe ’86, F.P., classe ’74, R.M., classe ’72, A.A., classe ’72, S.A., classe ’79), oltre ad intrattenere rapporti con C.Z.

Quest’ultimi, capaci di mantenere contatti qualificati anche con il mondo del narcotraffico internazionale, procedevano poi – attraverso ulteriori fidati e collaudati canali – allo spaccio sul territorio, mediante la compartecipazione di S.R. (classe ’96), D.D.P. (classe ’95) e M.D.A. (classe ’67).

Nel tempo i loro guadagni illeciti e i loro patrimoni sono così esponenzialmente incrementati, tanto da reinvestire parte dei proventi in in due negozi di alimentari nei quartieri romani di Talenti e Conca d’Oro, in una pescheria romana nel quartiere Talenti, oltre che in due locali commerciali ubicati nel porto turistico di Ostia.

Nel corso delle indagini, tra il mese di ottobre 2016 e marzo 2017 sono stati altresì tratti in arresto, in flagranza di reato, quattro componenti della capillare rete di spaccio collegata al gruppo criminale. Nella zona di Casal Bruciato, in un’autorimessa presa in locazione, è stato inoltre individuato il covo del sodalizio, ove venivano occultati quantitativi di hashish e cocaina, armi e una dettagliata contabilità dei traffici illeciti, utilizzata dai sodali per rendicontare le “entrate” e provvedere alle spese di approvvigionamento. Inoltre, il sodale F.P. veniva intercettato e tratto in arresto presso l’Aeroporto di Fiumicino al rientro dal Cile con oltre 6 kg di cocaina purissima al seguito, abilmente occultati nel proprio bagaglio, all’interno di confezioni di prodotti per la persona, pronti a essere smerciati sul territorio romano con un verosimile profitto di circa 2 milioni di euro.