La nichelatura è quel procedimento atto a deporre uno strato di metallo sulla superficie di un altro oggetto metallico. Lo strato in questione è composto di nickel, un metallo che ha diverse proprietà interessanti riguardo alla durezza e alla resistenza alla corrosione, e che presenta inoltre la possibilità di ricevere finiture di elevato pregio estetico.
Generalmente la nichelatura si esegue in ambito industriale dove tutte le fasi sono controllate, come il trattamento termico, e sotto rigidi standard produttivi. Esistono diverse tipologie di trattamento come la nichelatura chimica attraverso il quale lo strato di nickel viene fatto aderire al metallo di base senza l’ausilio della corrente elettrica, ma semplicemente “sfruttando” il potenziale elettrico tipico di ogni metallo. I vantaggi principali, rispetto ai trattamenti elettrolitici in genere, sono molteplici. Grazie a questo lavoro lo spessore è costante in tutte le zone del pezzo in questione e non esiste il cosiddetto “effetto punta” dovuto alla polarizzazione particolarmente evidente su pezzi di forma allungata.
Con la nichelatura chimica il rivestimento appena depositato ha una durezza variabile tra 450 e 700 HV a seconda della percentuale di Fosforo presente in lega. Successivamente è possibile aumentare la durezza tramite un trattamento termico fino alla temperatura di 350-400°C ottenendo così durezze di 900 Vickers.
Esiste, inoltre, la possibilità di effettuare il trattamento di micropallinatura. Questo viene effettuato sia per preparare la superficie per successivi trattamenti o rivestimenti, sia come rifinitura a se stante. Il secondo è il caso delle superfici in acciaio inox. Con la micropallinatura si rende omogenea la superficie mediante l’asportazione di circa 1 micron di materiale e, in maniera contestuale, si va a creare una minima asperità superficiale che favorisce l’ancoraggio dello strato di nichelatura che permette un miglioramento in termini di aderenza del deposito.
Col trattamento antiattrito, invece, si aggiunge uno strato di nichel sigillato che rende il pezzo in questione ancor più resistente alla corrosione, garantendo la stessa durezza superficiale ed abbassando il coefficiente di attrito. Questo trattamento è perfetto per quei metalli che sono spesso a contatto con agenti aggressivi. In questo modo la resistenza alla corrosione aumenta di circa il 20% rispetto alla nichelatura standard.
Col trattamento anticorrosione, invece, si occludono le porosità del nichel attraverso l’applicazione di un sigillante capace di inibire gli agenti aggressivi dal contatto col metallo base attraverso le porosità. Questo genere di sigillanti anticorrosione sono a base di petrolio e presentano una viscosità che varia a seconda del tipo di sigillante, della concentrazione e della temperatura di lavoro.
Il trattamento termico dello strato di nichel, invece, viene effettuato ad elevate temperature al fine di ottenere una certa compattezza dello strato finale. Inoltre, tale trattamento consente un netto miglioramento in termini di aderenza, ma anche per quanto riguarda la durezza della superficie. Questi trattamenti, come detto, vengono effettuati in maniera oculata e precisa da ditte specializzate nel settore che consentono, dunque, di usufruire di grandi standard qualitativi. I pezzi trattati con nichelatura sono durevoli, performanti ed a norma di legge.