Narcotraffico, arriva lo stop allo sgombero di “casa Zizzo”

Stop allo sgombero di un immobile confiscato a Fondi alla moglie del narcotrafficante Carlo Zizzo.

Il Tar del Lazio ha aperto un’istruttoria e con un’ordinanza ha sospeso il provvedimento impugnato da Luigia D’Ettorre, Piercarlo e Gianmaria Zizzo.


Il ricorso è relativo a un immobile in via del Laghetto, parte del patrimonio confiscato a Zizzo perché ritenuto frutto di attività criminali, dopo l’inchiesta denominata “San Magno” e relativa a un traffico internazionale di cocaina e hashish, che avrebbe avuto come piazze principali di spaccio Fondi, Terracina, Latina e Roma.

Al vertice dell’organizzazione criminale impegnata nel narcotraffico c’era proprio Carlo Zizzo e sotto accusa finì anche la moglie.

Diventata definitiva la confisca, nell’ottobre scorso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha ordinato lo sgombero dell’immobile e il provvedimento è stato notificato a D’Ettorre dai carabinieri. Un provvedimento impugnato al Tar.

I giudici amministrativi romani hanno quindi disposto l’acquisizione di una relazione sulla vicenda da parte dell’Agenzia e chiesto a D’Ettorre e ai due Zizzo di depositare la documentazione relativa al titolo edilizio del terzo piano dell’immobile e i relativi dati catastali.

Non avendo ricevuto nulla, i giudici hanno quindi ora reiterato le richieste, ordinando alle parti di depositare quei documenti entro trenta giorni e sospeso l’ordinanza impugnata fino all’udienza in cui verrà discusso l’esito dell’istruttoria, fissata per il 16 ottobre.