Dietrofront della Regione sul Castello di Gianola: sito escluso dalle dimore storiche

Il Castello di Gianola comparso in un primo momento sul portale della Regione Lazio tra le dimore storiche visitabili

Il Castello di Gianola “compare” e poi “scompare” dal programma di apertura delle dimore storiche, la Regione blocca tutto dopo la nota del sindaco Villa. Un clamoroso dietrofront rispetto a quella che sembra essere una “svista” da parte della Regione su cui con ogni probabilità lo stesso Ente farà ulteriori accertamenti, compresi quelli sul Castello oggetto negli ultimi anni di battaglie a colpi di ricorsi e controricorsi soprattutto per quanto riguarda vicende legate ad abusi edilizi su cui pende una sentenza del Tar ormai nota, ma evidentemente non alla Regione. Difficile quindi pensare che il bene, di proprietà privata, potesse rientrare tra gli 80 siti scelti dalla Regione che tra il 25 e il 28 di aprile apriranno le porte a centinaia di visitatori.

Sulla vicenda abbiamo intervistato il sindaco di Formia, Paola Villa a pochi minuti dalla risposta della Regione, arrivata in seguito alla nota del primo cittadino sul Castello di Gianola. Non si tratta dell’unico bene di notevole importanza storico -artistica di proprietà privata finito in mezzo a battaglie legali. Basti pensare ad esempio, al caso di Torre Paola nel Comune di San Felice Circeo. Questo bene non è comunque visitabile almeno ufficialmente anche se ogni giorno è “meta” di visitatori non autorizzati e spesso anche di vandali. Molte perplessità sono state espresse negli anni passati dal Comune di San Felice Circeo, giunta Petrucci, sullo stato in cui versa la torre ma questa è un’altra storia. Tornando a Gianola, la Regione ha deciso in autotutela di rimuovere il sito da quelli visitabili ma la sensazione, soprattutto dopo l’intervento del sindaco è che la “battaglia” per il Castello sia tutt’altro che finita.