Duecentosette reperti in terracotta e metallo fra cui vasellame, piattelli, vasi, anfore, ampolle, circa 900 monete riferite ad epoca etrusca, romana e greca relativi a scavi archeologici probabilmente destinati al mercato nero di opere d’arte antiche, sono stati ritrovati nella serata di ieri dal personale della squadra investigativa del Commissariato di Formia.
Il ritrovamento è stato fatto durante una perquisizione domiciliare a seguito di una segnalazione, per la ricerca di armi e esplosivi ed altro a carico di un uomo di 55 anni di Minturno, G.D., già noto alle forze di polizia. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria di Cassino per vari reati inerenti armi, ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche di beni culturali, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, contraffazione di opere d’arte storiche o archeologiche.
Per quanto riguarda le armi non ne sono state rinvenute, fatta eccezione per una piccola quantità di cartucce uso caccia. Durante l’interrogatorio degli inquirenti, l’uomo ha tentato di giustificarsi dicendo che la collezione era di proprietà del suo defunto padre.
È stato pertanto avvisata la Soprintendenza per i beni culturali ed archeologici per il Lazio che, ad un primo esame, ha ritenuto il materiale sequestrato di notevole interesse storico.
Sono in corso indagini da parte del commissariato di Formia al fine di verificare la provenienza di quanto sequestrato ed è stata richiesta una perizia all’Autorità Giudiziaria di Cassino.